«Sto trascorrendo queste giornate preparandomi per il lavoro che mi aspetta al Parlamento europeo. Voglio mettere al centro della mia azione la tutela dei diritti fondamentali della persona. Voglio dedicarmi a sostenere uomini, donne e bambini vittime di ingiustizie, sfruttamento, violenze, guerra, povertà e discriminazioni». Queste le sagge parole del parlamentare europeo di Avs, Ilaria Salis, ancora (per poco) in Ungheria agli arresti domiciliari perché sotto processo con l’accusa di far parte di una banda di estremisti di sinistra autori di numerose aggressioni a Budapest nel 2023.
Appurato che si dedicherà ai “diritti fondamentali della persona” e “a sostenere uomini vittime di violenze”, il primo che si potrà rivolgere alla neoparlamentare sarà László Dudog, militante della destra ungherese, aggredito e pestato a Budapest, con manganelli e martelli, in uno degli agguati realizzati, tra il 9 e il 10 febbraio 2023, dalla Hammerbande (la banda antifascista del martello).
Azioni di pura e vigliacca violenza, veri e propri agguati di gruppo contro persone isolate (9 feriti in tutto), che sono al centro dei processi celebrati e in corso nella Capitale ungherese. Lesioni considerate tanto gravi, che la magistratura ha formulato l’accusa di “tentato omicidio in concorso” nei confronti delle persone sospettate delle aggressioni.