Sul “Corriere della Sera”, Walter Veltroni ricorda il vigliacco omicidio di Sergio Ramelli (militante 18enne del Fronte della Gioventù), scatenando il commento pavloviano del classico prototipo dell’antifascista da tastiera: “Ramelli è l’icona del peggiore neofascismo”. Niente di nuovo sotto il sole, se non fosse che, malauguratamente, costui è un insegnante. Qualcuno riprovi a parlare di memoria condivisa e di pacificazione…