A spedirli senza pietà dietro la lavagna, e col meritato cappello da asino, ci ha pensato il giornalista del quotidiano “La Repubblica”, Sebastiano Messina.
Da alcuni dei principali riferimenti culturali della sinistra, pesantemente ossessionati dall’antifascismo, come Michela Murgia, Roberto Saviano e Luca Bottura, nessuna marcia indietro con scuse annesse per lo scivolone ignorante, bensì dichiarazioni sconnesse su fede antimilitarista e temuti rigurgiti neofascisti.