L’euforia per l’anno nuovo bisestile, secondo tradizione funesto (la flemma del ragionier Mario Monti non promette niente di buono…), e per le misure prese dal CdA Monti hanno fatto passare in secondo piano il primo vero evento del 2012. Il calice (seppure possa venire in mente uno dei dodici partecipanti all’Ultima cena, raccontano non essere quello del Santo Graal…), colmo di champagne della cantina di Boulevard Princesse Charlotte 14, si è levato al cielo per brindare, col sottofondo di “Pagliaccio azzurro” di Anna Oxa e “L’acrobata” di Michele Zarrillo, per celebrare il primo sessantennio di Gianfranco Fini. Tra gli illustri invitati, badogliani, bocchiniani, neoantifascisti, futuribili, berretti verdi, terzomondisti, intellettuali ermafroditi. Una celebrazione talmente intensa da far dimenticare al festeggiato il funerale di Mirko Tremaglia, suo fervente sodale, in nome di un viscerale antiberlusconismo, nell’ultima avventura partitica, nonostante il fulgido e contrastante passato dell’ex ragazzo di Saló. “L’ultimo fascista dichiarato e non pentito che sedeva in Parlamento”, così definito con precisione chirurgica da Marcello Veneziani. Una sbadataggine pienamente nel solco della sua tradizione etico-morale, infatti lui ‘se ne frega’!!! A 60 anni sarà tempo di bilanci ed il capriolatore Gianfry vorrebbe definitivamente svestirsi dei panni del ‘Felice Gimondi’ della politica italiana e di controfigura di Pierferdi. Per ora, però, non gli resta che brindare all’unica successione che gli è riuscita ‘motu proprio’: quella a Luciano Gaucci!!!