Le 10 donne che entrano nel Consiglio regionale della Sardegna (compresa Alessandra Todde), su 60 posti disponibili, dimostrano l’inutilità della preferenza di genere.
Le donne vengono elette perché sono portatrici di consenso proprio, non perché viene gentilmente concessa la ‘quota’ o l’abbinamento con un candidato uomo.
La maggioranza rossogialla avrà il coraggio di cancellarla (dando così la possibilità all’elettore di votare anche due donne) o sarà così demagogica da rilanciare con altre imposizioni di genere?