Nel dibattito propedeutico alle elezioni, infarcito di ‘femminismo’ (visto che il candidato più accreditato è una donna), non poteva mancare l’arzigogolato commento di Michela Murgia, all’insegna del dilemma ‘mi si nota di più se sto zitta o se intervengo seppure in maniera confusa’?
Fatta la scelta, si è aperto il concorso (senza premi) per interpretare il suo pensiero. Nello sforzo, però, bisogna tenere bene a mente che, come lei stessa precisa, “il giorno in cui mi metterò a dare patenti di femminismo alle altre donne deve ancora sorgere” e che “è inutile chiedersi se Giorgia Meloni sia femminista o non lo sia”.
Ma allora, si domanda il coraggioso lettore, perché scrivere queste 31 righe sui propri social? Che, peraltro, il quotidiano “La Stampa” ha avuto l’ardire di pubblicare, oggi, con richiamo in prima pagina..