Qualche numero non guasta per leggere gli esiti elettorali. Innanzitutto, non teme smentite l’affermazione che il risultato dei ‘partiti contenitore’ è stato fortemente ed abilmente mistificato ed esaltato. Infatti, nonostante la forza territoriale e l’intensa battaglia mediatica sul ‘voto utile’, i partiti che, volenti o nolenti, hanno rifiutato di diluirsi nel Pdl/Pd non sono stati schiacciati – con l’unica eccezione della Sinistra Arcobaleno – seppure alcuni siano scomparsi o ridimensionati nello scenario parlamentare. Nel dettaglio, parlando dei vincitori è interessante sottolineare che il Popolo della libertà (Forza Italia più An, Alternativa sociale, Dc/Nuovo Psi e Partito pensionati) nel 2008 ha avuto il consenso di 13.628.865 cittadini ed il 37,3%, perciò rispetto al 2006 ha perso più di 1 milione di voti (erano 14.629.876) ed 1 punto di percentuale (38,3%). Senza considerare che non è facile quantificare – ma c’è stato – l’apporto elettorale dei Popolari liberali (erano nell’Udc), dei Diniani (erano nell’Ulivo) e dei transfughi dell’Udeur che hanno aderito al Pdl prima delle elezioni. Quindi, qualcuno dei soci fondatori ha perso per strada un po’ di consenso.
Ad individuare il colpevole ci hanno provato gli studi dei flussi elettorali. Non sarà azzardato individuare il maggior responsabile in Alleanza Nazionale, abilmente mimetizzata nell’invenzione berlusconiana. Arrivano sicuramente dal parco aennino quei 653.486 elettori che hanno incrementato il bottino conquistato alla destra di An nel 2006 e che si sono riversati su La Destra. Dovrebbe essere quel 2.9% in fuga dal Pdl verso il partito di Storace evidenziato da un’analisi dell’agenzia Poggi&Partners. A chi attribuire, invece, quel 9% arrivato alla Lega? Con interessanti riscontri in Veneto (33,2%), Lombardia (17,2%), Friuli Venezia Giulia (16,6%), Trentino Alto Adige (15,7%) e Piemonte (11,1%). Se portiamo a giovamento del ragionamento anche l’analisi di Mannheimer, i sospetti trovano conforto. Secondo il sondaggista, dei 100 voti presi dal Pdl la quota An è di 25, dato che corrisponde a circa il 9,3% ed a poco più di 3.400.000 cittadini. Perciò, dal 2006 il saldo negativo sarebbe di circa 1.300 elettori e di 3 punti in percentuale, rappresentando più di un quarto del proprio patrimonio.
Il Codice della navigazione stabilisce che sia il comandante a dare l’ordine di abbandonare la barca che affonda ed a farlo per ultimo. In questo caso, invece, l’abile e lungimirante Comandante, dopo aver trascorso diversi mesi ad attaccare furentemente il Cavaliere, ad appena settanta giorni dalle elezioni ha deciso motu proprio di convolare a nozze con lui, trasbordando in tempo utile l’equipaggio sulla barca rivale e mischiandosi tra le bandiere delle truppe berlusconiane. Ora, abbandonata la barca al suo destino (in attesa di colarla a picco nel prossimo autunno) ed apprestandosi a dirigere un altro ‘transatlantico’, il Comandante ha deciso, con spirito magnanimo, di far reggere il timone a qualcun altro. Buona rotta.

9 pensiero su “Finché la barca va, ma se affonda…”
  1. Guardati la lite La Russa-Storace su Youtube e capirai che hai sbagliato! Alla destra di A.N. c’era l’1,6% 2 anni fà : ladestra-ft ha preso il 2,4% alla camera cioè ha preso da AN appena lo 0,8%
    http://it.youtube.com/watch?v=GNxByxIfpuE
    Cerchi come un equilibrista di tentare di dimostrare che PD E PDL non hanno sfondato e che la Lega ha vinto (da sola) le elezioni? Certo che il PD ha fallito , ha perso i voti cattolici verso UDC e prelevato parte da Rifondazione! Il PDL al contrario ha aumentato i voti che A.N. e F.I. avevano 2 anni fà , questo dicono i fatti, poichè i partitini nel PDL hanno sì e no 7-8 parlamentari su oltre 400 di F.I. e A.N. nel PDL.
    La Lega ha drenato voti da F.I. (almeno il 2%) e non da A.N. come tu dici!!Nel Veneto, infatti il coordinatore F.I. Ghedini ha rimesso il suo mandato a Berlusconi (e Berlusconi l’ah confermato mi pare)
    La verità è che il progetto de Ladestra-fiamma è fallito nell’urna, ha ragione Larussa quando dice che Ladestra ha tolto ad A.N. solo lo 0.8% ! Nel Lazio dove sono finiti i voti di A.N. ?? Tutti al P.D.L. e ad Alemanno sindaco, Storace prendendo il 3% nel Lazio ha dimostrato il suo errore politico!
    p.s. non censurarmi, la campagna elettorale è finita

  2. Caro Faber leggo su http://www.fiammaveneta.blogspot.com il tuo commento. I numeri li sappiamo leggere. Ho letto i tuoi e li condivido. Ma noi nel Veneto abbiamo altri numeri.
    E tutto possiamo fare eccetto uscire dal contenitore. Se no la Lega ci mangia.

  3. penso che dalla barca si possa salire sulla nave. è il destino dei buoni navigatori. altrochè.
    saluti
    Maralai

  4. Solo una cosuccia:
    non credo che l’accostamento (anche in termini numerici) di dini, alessandra mussolini, dca, nuovopsi, p.pensionati con i POPOLARI LIBERALI di Carlo Giovanardi sia plausibile.
    Concordo che è difficile (se non impossibile) quantificarlo, ma visto che “dai i numeri” allora sto al “gioco” pure io….
    Ogni Bene.

  5. @Anonimo

    Non è bene quando l’analisi politica viene vissuta con lo spirito del tifoso ultrà. Nel tuo commento ci sono alcuni dati misteriosi: a destra di An, nel 2006, Fiamma Tricolore prese 231.743 voti (0.6%), mentre Alternativa sociale, capitanata da Alessandra Floriani, arrivò a 256.976 (0,7%), potendo contare – oltre che sui voti della sua Azione sociale – anche su quelli di Forza Nuova (quest’anno in proprio ha conquistato 108.837 voti, 0.3%). Perciò, non è facile capire con quale magico calcolo puoi sostenere che “alla destra di A.N. c’era l’1,6% 2 anni fa”.
    Non ci vuole, come sostieni, “equilibrismo” per dimostrare che Pd e Pdl non hanno sfondato. Basterebbe leggere con attenzione le cifre che non sono alterabili. Apprezzo lo sforzo da tifoso (vincitore, peraltro) nel sostenere che “il Pd ha fallito” e che “il Pdl al contrario ha aumentato i voti”. Non altrettanto quando utilizzi, come sostegno alla tesi dell’aumento dei voti, i numerosi parlamentari conquistati dal Pdl, senza considerare che sono determinati dal premio di maggioranza del sistema elettorale, sia alla Camera che al Senato, e non da un calcolo proporzionale.
    Infine, segnalo che le percentuali di spostamento dei voti sono riferite alle analisi dei flussi elettorali (bisognerebbe leggerli con attenzione…), realizzati da agenzie specializzate, e su queste analisi si basava il mio ragionamento, certamente perfettibile o non confutabile. Invece, devo confessare che per ragionare non ho preso in considerazione le battute post elettorali di Ignazio La Russa. Ma ognuno è libero di affidarsi alle fonti che preferisce.
    P. S.= Non ti avrei censurato neanche in piena campagna elettorale…

    @extreme right

    Capisco che i numeri del Veneto (dove il Pdl è stato superato dalla Lega) siano speciali, ma, per riconquistare il consenso dei tanti elettori che hanno dato ampia fiducia ai leghisti, occorre ricominciare ad occuparsi dei temi tanti cari ad un certo ambiente, senza temere di essere considerati scorretti politicamente, e riprendere a far politica tra la gente, nonostante la divisa giacca/cravatta che in troppi hanno imparato ad indossare poco si addica alla militanza. Ho qualche perplessità che questo si potrà fare liberamente dentro il ‘contenitore’.

    @maralai
    Certo che dalla barca si può salire sulla nave, senza trascurare, però, che cambia il colore, la forma, l’arredamento, i motori, il comandante, l’equipaggio, il cuoco ed anche la rotta appare ancora incerta…

  6. Non entro nel merito dei numeri e onestamente non me ne frega molto stabilire se tizio ha sfondato e caio no.
    Il punto essenziale è che La Destra-FT era attestata (sondaggisticamente parlando) tra il 2 e il 3% e l’ha è rimasta piantata.
    Questo significa una cosa molto semplice: che la campagna elettorale de La Destra non è stata in grado di muovere di un millimetro l’ago della bilancia. Anzi, in alcune regioni e località il collasso è stato evidente.
    In Sardegna lo 1,5% dovrebbe far riflettere e a lungo su molte cose.
    I risultati del Lazio e di Roma (dove dovevamo “sfondare”) sono li a certificare che il tonfo c’è stato, eccome se c’è stato.
    Quindi prima di preoccuparsi della barca altrui, sarebbe il caso di preoccuparsi della propria barca che non è affondata dopo lunga navigazione, ma appena dopo il varo.
    Penso che più che preoccuparsi di cosa fa il comandante Fini sia il caso di preoccuparsi di cosa fa il comandante Storace, il quale di arrabatta da un giorno all’altro cercando di fare cosa ancora non bene non si sa, come un uomo disperato che non sa più che pesci pigliare.
    Questo partito sembra l’armata Brancaleone.
    Pirichittu!

  7. Io con la giacca e la cravatta sono andato di notte ad attaccare manifesti e distrivìbuire volantini.
    Si deve fare e io lo farò dentro il contenitore liberamente con l’appoggio di tanti colonnelli veneti!

  8. ..il capitano affonda con la nave… ma oggi i capitani riscuotono il premio assicurativo per l’affondamento quasi sempre fatto ad arte…..

  9. […] APRILE 2008, analizzavo il voto elettorale nazionale (“Finché la barca va, ma se affonda… ”): «Il Codice della navigazione stabilisce che sia il comandante a dare l’ordine di abbandonare […]

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