Incombeva da mesi sulla testa degli schierati a destra di Alleanza Nazionale e, nonostante le speranze di alcuni di loro, come previsto si è abbattuta inesorabile. La ‘spada di Damocle’ è stata approvata alla Camera ed ha stabilito lo sbarramento del 4% alle prossime elezioni europee. Annusando l’aria, all’indomani delle elezioni politiche, SPIGOLI profetizzò che con il crollo delle identità il Paese si avviava inesorabilmente «verso un pericoloso bipartitismo secco…» e che «ai due partitoni, nel prossimo giro, sarà sufficiente ritoccare la quota di sbarramento…». Poi, in estate, raccontando la nascita del Pdl, SPIGOLI sottolineava come Silvio «… cannibalizza le truppe periferiche terrorizzandole con gli sbarramenti elettorali ed è pronto lo sgambetto alle prossime europee. La ‘bozza Bocchino’ è la più spietata contro i partiti che rivendicano un profilo identitario, eppure un tempo anche il vicecapogruppo alla Camera era parte integrante di una minoranza orgogliosamente ricca di identità, ma a quanto pare la memoria non è dote prevista in politica.»
La novità, ovviamente, crea grosse difficoltà di sopravvivenza a chi come La Destra, Fiamma tricolore e Forza nuova pretende di vivere di vita propria e soprattutto ai suoi rappresentanti europei, Nello Musumeci, Luca Romagnoli e Roberto Fiore, che avrebbero ambito ad essere riconfermati come parlamentari continentali.
E gli ultimi mesi parlano chiaro. A dicembre, si è mostrato tempestivo il leader di Forza Nuova, pronto ad essere il «promotore di una alleanza di tutte le forze alla destra del Pdl per la formazione di una lista popolare e nazionale aperta soprattutto ad esponenti della società civile». Tanto tempestivo quanto sorprendente il pulpito di cotanta iniziativa. Proprio colui che, in occasione delle elezioni politiche di pochi mesi prima, si tenne ben distante e distinto dalla lista La Destra-Fiamma tricolore, presentandosi autonomamente fino a capitalizzare un modesto 0,3%, che comunque gli valse il seggio a Strasburgo, grazie alle dimissioni di Alessandra Floriani, nel frattempo rientrata rapidamente alla corte berlusconianfiniana e diventata deputato nazionale.
Non si faceva attendere neanche il segretario nazionale di Fiamma, Luca Romagnoli. Prima comunicava perentoriamente nel suo blog che «alle elezioni europee del 2009 la Fiamma Tricolore ci sarà e correrà da sola, non con La Destra… il terzo Polo, di Italia Sociale e identitaria, siamo noi di Fiamma Tricolore e gli italiani coglieranno la differenza anche alle urne» (10 dicembre). Appena un mese più tardi – con la riforma elettorale alle porte – accantonato l’orgoglio identitario, i toni appaiono decisamente più temperati: «Con una legge che impone uno sbarramento del 4%, ci sono solo due possibilità: un accordo per partecipare nelle liste dei ‘grandi’ in posizione di vaga possibilità d’elezione oppure, come crediamo, invitando gli altri a uscire allo scoperto, una proposta nazionale unica, che non sia un cartello elettorale o una federazione o un’alleanza come già esperito, ma un unico tentativo per arginare chi vuole arrivare al controllo maggioritario delle rappresentanze. Formare un unico Partito, il cui progetto tenti la ‘missione impossibile’ o soccomba nell’impresa (se così sarà)…» (14 gennaio).
Seguito a ruota da Francesco Storace: «Credo che dopo la manifestazione del 24 gennaio a Napoli vada assunta un’iniziativa politica per dare rappresentanza organica all’area alla destra del PdL. Mi riprometto di parlarne con Romagnoli, prescindendo da quale legge elettorale europea sarà in vigore, per capire se vogliamo introdurre qualche elemento di concreta novità nella politica italiana».
Purtroppo, in questo caso l’unione difficilmente farebbe la forza sufficiente per superare il 4%, ma forse il progetto di Romagnoli confidava in un’altra soglia. Perciò, è ormai probabile un accordo con altri ‘piccoli’ per dare vita ad una lista unitaria contro la ‘legge truffa’, per esempio con il Movimento per le Autonomie. Sulla falsariga dell’accordo trovato anche per le regionali in Sardegna, dove alcuni dirigenti de La Destra sono nelle liste MpA. Sarà comunque un’impresa ardua, perché la permanenza delle preferenze non garantisce, al di là della dote elettorale che si dovesse portare, alcuna riuscita dei propri candidati.
Archiviate le Europee con qualsiasi risultato e nato ufficialmente il Partito del leader (Pdl), con gli ex di An convinti, o rassegnati, a farne la corrente di destra, al centro del dibattito dovrà tornare il futuro di un’intera Area che non si sente rappresentata. Seppure le storture ed i difetti dell’ambiente non rendano ottimisti, oramai si tratta di una questione indifferibile: essere o non essere, più precisamente esistere o non esistere.
Ci saranno le condizioni per dare vita ad un movimento identitario nazionale?
Un movimento consapevole che questa sua caratteristica lo limiterà nei consensi, ma che – partendo da una base elettorale di un milione di voti (politiche 2008) – non scenda mai sotto una soglia minima (come d’altronde fu per decenni con il Msi), evitando così la trappola dello sbarramento.
Un movimento da ripensare sin dalla sua ‘ragione sociale’, che rappresenterà una strategia di ingresso anche nel mercato del voto, affinché non si ripetano costosi errori tattici. Per esempio, il nome La Destra era adeguato per catturare consenso nel variegato magma del ‘non voto’?
Un movimento radicato nel territorio, grazie all’avamposto delle sezioni, che recuperi la militanza come fondamento dell’attività politica e di proselitismo, che individui temi forti, sentiti dalle comunità di riferimento, e li difenda senza timore di risultare ‘politically scorrect’. Questa sembrerebbe la fotografia della Lega, che infatti è l’unico partito identitario, a struttura tradizionale, di battaglia che continua ad aumentare i propri consensi. E che conquista anche tanti voti provenienti dall’Area.
Un movimento dove sarà necessario abbandonare alcune singole velleità (troppi generali con truppe esigue…) e le aspirazioni ad essere tutti onorevoli e ben retribuiti, accantonare le trovate elettorali dell’uno che salva tutti (vero Daniela Santanchè?), bandire la personalizzazione esasperata che fa parlare del ‘partito di tizio o di caio’, stemperare alcuni animi troppo ‘rivoluzionari’, più spesso adatti al tifo da stadio o alle risse da bar.
Un movimento che riattribuisca rilevanza all’ambiente giovanile, che nella destra politica italiana si è sempre caratterizzato per libertà d’azione, di pensiero e di proposta, con ampi spazi di indipendenza. Giovani orgogliosi di militare in quanto legittimi eredi di un glorioso passato, forti della passione per le idee, di una inconsueta capacità di traino e di novità, per tornare a diventare avanguardia politica, grazie anche alla freschezza, all’entusiasmo ed alla spregiudicatezza gentilmente offerte dall’anagrafe. Una ventata giovanile nuova che non abbia come ‘chiodo fisso’ il carrierismo e che torni ad essere meno incline alla pratica dei ‘ludi cartacei’ e sopratutto alle sue degenerazioni.
Un ambizioso progetto di rinascita che scaturisca dopo aver rivolto un attento e ponderato sguardo alle comunità schierate a destra del Pdl, evocando Gino Bartali: «Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare…».

Faber

30 pensiero su “Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare…”
  1. Proprio ultimamente è stato pubblicato un articolo qui in sicilia nel quale sfacciatamente si dichiara, e qui apprezzo la sincerità e l’ingenuità della giovinezza degli oratori alle prime armi, che il fine di chi fa politica fin da giovane è quello di farsi strada….
    ….mi son vergognata.
    E soprattutto mi dissocio da quelle dichiarazioni, per associarmi alle ultime di questo articolo, asserendo a gran voce che sono una giovane che ha intenzione di fare l’economista nella vita, che vuole specializzarsi e fare il suo mestiere, anche con uno stipendio che le garantisca una vita semplice e dignitosa.
    Affermo qui di impegnarmi attraverso i canali della politica perchè essi dirigono la vita delle persone e perchè mi sento in dovere di portare aventi le idee che rappresentano la mia profondità morale.
    Mi vergogno di dover raccontare di vedermi raccontare in termini che non mi appartengono.

  2. FABER, HO L’IMPRESSIONE CHE NONOSTANTE LE GIOVANI ENERGIE E UN BLOCCO DI AREA NON CE LA FAREMO A SUPERARE IL 4%. TROPPO POCHI I MEZZI A DISPOSIZIONE, TROPPO DELUSA LA GENTE. VEDO PIUTTOSTO LA CRESCITA DI UNA DESTRA IDENTITARIA E ANTAGONISTA EXTRAPARLAMENTARE CHE POTRà COMINCIARE A CRESCERE SERIAMENTE SOLO SE SI PARTE DALLA PERIFERIA. IMPONENDOSI CON LA CREDIBILITA’ DEI PROPRI ESPONENTI SUL TERRITORIO. NON E’FORSE COSI’ PER LA LEGA?
    SPERIAMO BENE. AD MAIORA AM

  3. Staremo a vedere, pare tutto ancora in alto mare, a soli quattro mesi dalle Europee e dalle Amministrative.

  4. TOMASO STAITI PLAUDE ALLA NASCITA DI UN PARTITO UNICO DI DESTRA

    Sen. Francesco Storace
    La Destra
    On. Luca Romagnoli
    Fiamma Tricolore
    On. Roberto Fiore
    Forza Nuova
    Prof. Nicola Cospito
    Fronte Nazionalpopolare

    Cari amici e camerati,
    Se il 26 dicembre del 1946 gli uomini che si trovarono a Roma si fossero posti il problema delle elezioni, delle liste e dei capilista, il M.S.I. non sarebbe mai nato. Lo pensavo ieri e lo penso a maggior ragione oggi, dopo l’intesa sulla legge elettorale per le europee tra il cabarettista di Arcore e il neodemocratico “rose'” Veltroni. Aggiungo, paradossalmente, che forse, un giorno potremmo ringraziarli
    per questa truffa. I due finti nemici intendono dividersi l’Italia nel nome di un falso e deleterio bipartitismo, destinato, tra l’altro, a implodere e col quale vorrebbero eliminare qualsiasi forza antagonista. Ora per voi (ed anche per noi), non ci sono piu’ alibi: occorre un atto di generosita’ e di intelligenza politica. Lo chiede la nostra gente, ma ancor piu’, lo richiede la necessita’, forse storica, di fare tutto cio’ che puo’ servire a dare un futuro alla nostra storia, a tutta la nostra storia, piena di pagine belle e brutte, esaltanti e anche mortificanti, di slanci generosi e di piccole meschinita’.
    E’ la nostra storia e dobbiamo accettarla tutta per intero.
    Vi chiedo, vi scongiuro, vi supplico di mettere da parte ogni presunto interesse particolare per lanciare un grande progetto per la costruzione di un unico soggetto politico. Giunti a questo punto, non serve piu’ una semplice alleanza elettorale, ma un forte e vigoroso annuncio che possa ridare speranza a chi la sta perdendo e che, tuttavia, vorrebbe continuare a sperare.
    Abbiamo nel nostro bagaglio politico temi, soluzioni ed intuizioni originali che devono essere tirati fuori dal dimenticatoio, per imporli all’attenzione del dibattito politico. In campo sociale, in economia, nella moralita’ pubblica, in politica internazionale, in campo culturale, nel costume della nostra societa’.
    Occorre smetterla di tentare di cavalcare tematiche imposte da altri, ben piu’ attrezzati di noi per tradurle in vantaggi politici ed elettorali.
    Prima di tutto fiducia in noi stessi e nelle soluzioni che in questo momento, soprattutto in questo momento, possono divenire attuali e indicare soluzioni per il futuro dell’Italia.
    Siate intelligenti e percio’ generosi, riflessivi e pertanto audaci, equilibrati e quindi feroci nella voglia di arrivare. Lanciate il messaggio di una assemblea costituente per la formazione di un organismo moderno, agile, presente su tutto il territorio nazionale, in grado di mobilitare quanti sono gia’ con noi e quelli, che aspettano un segnale forte.
    Che gli dei vi illuminino.
    Tomaso Staiti
    06/02/09

  5. Mi spiace essere duro, ma Romagnoli e Fiore non sono gli eredi di niente e di nessuno, hanno creato partitini personali mai andati oltre lo 0, buoni solo a rappresentare nei vari Parlamenti loro stessi (partiti personali a tutti gli effetti quindi) e nessun altro Camerata in buona fede che ovviamente dopo anni di militanza in questi movimenti hanno deciso di andare verso il PDL o peggio ancora lasciare la politica delusi da ducetti buoni solo a rappresentare sè stessi …….
    Molti di questi Camerati ex Fiamma hanno fondato Casapound che ha il grande pregio di essere apartitico formalmente, un grande movimento in cui lavorano insieme Camerati di varia provenienza (Azione Giovani, FT , SN , FN ecc) e che ha avuto il pregio e il coraggio di intraprendere convegni come l’ultimo con Mughini e Moretti (condannabile in tutti i modi, ma la libertà di parola và garantita) …… ONORE A C.P.I. QUINDI!
    Spigoli in questo scritto, ha avuto il merito di sottolineare l’ultimo errore, direi mortale, di Romagnoli Storace e coloro che tentano di proporsi a destra di AN: questo fantomatico soggetto identitario unico, avrebbe avuto un senso se fosse stato creato PRIMA di qualsivoglia soglia di sbarramento. ORA CHE LA SOGLIA DI SBARRAMENTO E’ STATA APPROVATA, E’ CHIARO CHE AL MAX SI GIUNGERA’ A UN COMPROMESSO AL RIBASSO, A UN CARTELLO ELETTORALE INSOMMA, UNO DEI TANTI TENTATIVI CHE DAL 94 AD OGGI HANNO PORTATO SOLO FALLIMENTI E BATOSTE ELETTORALI! Il tempo è scaduto insomma, l’unica destra sociale è nel PDL ed è quella formata dai vari Alemanno, De Angelis, Mantovano e tanti altri ……. Fra 4 anni ci sarà la battaglia finale per far fuori politicamente l’infame fini: la chiave nell’ex forza Italia per scardinare definitivamente Fini e far vincere la nostra area? Giulio Tremonti, anti-finiano per antonomasia……. Vinceranno Tremonti e Alemanno o vincerà Fini? Di certo la battaglia sarà lunga in questi 4 anni, ma contiamo di farcela, vincesse fini, sarebbe una catastrofe per la Patria…….
    Chi da Giugno in poi si vuole unire è benvenuto, perchè per chi fà finta di non capire, l’obiettivo della destra sociale non è il potere ma scardinare Fini e i relativisti e laicisti come lui, un piccolo opportunista che non andrà lontano, ma che và contrastato con tutte le forze possibili e non con movimenti all’1% o allo 0, ……
    altre destre italiane non esistono e da giugno non esisteranno più neanche al Parlamento europeo, il 4% non è una soglia alta e chi non riuscirà a superarla scomparirà definitivamente dallo scenario politico e il Popolo non perdonerà l’ennesimo fallimento…….
    “Chi osa, vince”

  6. Per “Destra Sociale”: non so se sia il responsabile del sito http://www.destrasociale.org/, hai scritto poche cose giuste, a mio parere (il 4% non è una soglia alta e chi non riuscirà a superarla scomparirà definitivamente dallo scenario politico e il Popolo non perdonerà l’ennesimo fallimento……), ma per il resto… sei l’unico, in Italia, ad affermare che Mantovano sia di destra sociale… come si vede che non lo conosca MINIMAMENTE!!!!!

  7. Sono nato poliitcamente nel FDG e poi sono maturato accanto ad Almirante (rappresentavo nell’80 la gioventu’ di destra in un convegno tra Servello e Almirante) ho lasciato perche’ perseguitato e “condannato” dai C.A.F. di Porta Venezia e da D.P. a MIlano (dove sono nato e cresciuto) come “soggetto pericoloso alla causa proletaria antimperialista” avendo la responsabilita’ di Mamma e sorella minore lasciai anche perche’ gli ideali di antisemitismo e certi lati oscuri, che non mi sono mai appartenuti ne’ ideologicamente, ne per opportunita’ politica… mi infastidivano!
    Pertanto Mai potrei costituire un’alleanza con Romagnoli, Fiore, Storace… e chi altro ci sia non so’ nell’ambito di questo filone di volpetti neanche molto furbi!
    Rientro nel 2001 chiamato in A.N. e fortemente voluto… nonostante le mie motivate resistenze… mi lascio avvolgere dall’ideale di fare un paese nuovo… un’italia nuova partendo da Gallipoli dove risiedevo, citta’ natale dl mio Illustre ed eroico padre (Memento Audere Semper) e mia eroica madre (per i sacrifici a cui la vita l’ha costretta… privata dei diritti riconosciuti dallo stato italiano a mio padre E VIGLIACCAMENTE NEGATI!)
    Tradito da Fini ed accertato incontrovertibilmente il suo OPPORTUNISMO politico, dimentico che siede su quella poltrona grazie a Noi… vengo richiesto e nominato Resp. Politico Cittadino di A.S. con A. Mussolini alla quale faccio con FERMEZZA presente che non intendo condividere le alleanze con i partiti entrati in Alternativa sociale ed apprezzano le distanze che ella prende accetto la nomina a facente parte del Direttivo Provinciale… tuttavia poco dopo il congresso che ci vedeva appoggiare Paolo Perone Sindaco di Lecce mi allontano dalla politica per conferme di sospetti che Alessandra Mussolini a parte scopro nei facenti parte la segreteria nazionale… quindi conosciuto e sostenuto personalmente ed accompagnato nella campagna elettorale del 2001 seguo con interesse Saverio Congedo (attuale Consigliere Regionale Puglia) e apprezzo sempre piu’ Alfredo Mantovano, che ritengo l’unico attendibile, serio, accreditabile di un’eredita’ tanto importante quale e’ rappresentare la destra e tutto il suo bagaglio storico di valori e credo dell’italia intera!
    L’unico capace e possibile Leader di una realta che unisca tutta italia!
    Tenendo fermamente innanzi agli occhi l’importanza di creare una destra a destra del PDL seria attuale obbiettiva e nuova, che non rinneghi il passato, ma si volga anelante e bramosa ad un progetto di democrazia come solo Berlusconi potrebbe aiutare a realizzare!
    Lungo sarebbe giustificare taluni atteggiamenti e scelte fatte da Silvio Berlusconi, tuttavia rimango dell’opinione che nel suo cuore esiste un reale sentimento di amore per la nostra ITALIA che non si puo’ e non si deve NON AFFIANCARE, SOSTENERE AIUTARE NEL SUO SVILUPPO!
    Rispettosamente ed umilmente, Maurizio Pacciolla (Figlio della Xma.)

  8. Cari Camerati,
    e’ con gioia che vi metto al corrente di quanto si va compiendo attraverso l’unificazione dal basso di militanti provenienti da tutti i partiti di area e da associazioni e gruppi che si rifanno alla nostra Tradizione e alle nostre idee. Fra pochi giorni vi sara’ una conferenza stampa ufficiale che annuncera’ la nascita di questo nuovo soggetto politico che si e’ formato spontaneamente nel tentativo di FARE PIAZZA PULITA di partitini personali e di tutte quelle divisioni artificiose che per decenni hanno tenuto all’ angolo la nostra politica, sacrificata sull’ altare del personalismo e dei compromessi e Dio solo sa quanto e’ stato prezioso lo sbarramento al 4%. Facce nuove, questa e’ nostra priorita’: presentarsi ai milioni di Italiani che non votano e che non contano con una immagine rinnovata e non
    confinata nell’ angolo di uno stereotipo preconfezionato che, di fatto, ci ha sempre ghettizzato, ne’ sciorinando pezzi di casta come fossero i nostri gioielli di famiglia.
    Cio’ che posso dire sin da ora e’ che ci sara’ uno statuto condiviso e sara la sintesi tra gli statuti di FT e FN, ci sara’ un programma politico che e’ stato gia’ scritto nei 18 punti di Verona e che sara’ riproposto con un linguaggio aderente e spendibile in una societa’ del terzo millennio. Nessun nostalgismo, nessun folklore ma l’assoluta convinzione che le idee della nostra Storia meritino una Forza univoca e compatta, una legione che marcia per l’ onore ma che e’ in grado di fare politica senza giochi sottobanco e senza snaturarsi.
    L’Idea merita uno spazio tutto suo e non puo’ essere oscurata, confusa, vilipesa in continue mediazioni con una destra liberale che non appartiene al nostro Dna e che e’ lontana dal nostro cuore.
    Queste mie parole sono un appello, una preghiera, un invito – date voi il significato che volete – a tutti coloro che sono decisi ad una scelta di campo netta e definitiva.
    Il mio richiamo e’ ai “soldati politici” che vogliono giocare in prima persona un ruolo attivo e partecipato nella costruzione di questo partito che sara’ un MONOLITA poiche’ chiare e univoche sono le sue fondamenta ideologiche.
    LA SCELTA e’ ora nelle vostre mani e nei vostri cuori, potete con un atto di dignita’ e di onore, dire BASTA ai bizantinismi di aennina memoria, potete ritrovare l’ amore primigenio che esalta i nostri cuori e che non si vergogna di un saluto romano. Il tempo stringe, il nuovo partito potra’ presentarsi gia’ alle prossime elezioni europee poiche’ le forze che vi aderiscono hanno gia’ acquisito il diritto.
    Sara’ una scelta di campo in grado di destabilizzare sin dalle fondamenta lo sclerotizzato scenario della nostra area e condurla ad una nuova primavera. Non ci vuole una grande stratega a comprendere che una nascita cosi’ fortemente identitaria sottrarra’ consensi ed energie a quei partiti che oggi issano le nostre bandiere perseguendo fini che sono lontani dalle nostre origini e sono adusi a compromessi di potere. E’ questa la nostra lotta: affossare ogni speculazione personale, ogni prurito nel nome limpido e solenne dell’ IDEA. Non piu’ servili logiche di partito, non piu’ l’aria viziata da lotte
    intestine ma il fine comune della realizzazione dei nostri progetti attraverso la chiarezza di un manifesto fondante che non ammette perifrasi ed interpretazioni di comodo.
    Amici miei, a voi la scelta di rendervi disponibili a dar vita e forma al nostro comune sogno oppure continuare ad esistere all’ombra di qualcun altro e per fini che non vi appartengono.
    In alto i cuori!
    Giovanni Palombo

  9. E’ dura e sarà ancora più dura. L’idea di partire dalla base, senza capi o ducetti, può sembrare la panacea di tutti i mali. Ma dipende dall’obiettivo che ci si pone. Se questo è tramandare le nostre Tradizioni, i nostri Valori, la nostra Cultura, bè allora può funzionare. Ma se è anche quello di presentarsi alle diverse elezioni, mi spiace dirlo, il risultato non ci sarà. Sono troppo cinico o semplicemente realista se ricordo che senza una organizzazione non si riescono neanche a raccogliere le firme? O che senza soldi – beata l’illusione dell’autotassazione – non si fanno i manifesti? Allora inevitabilmente, cambieranno i nomi dei protagonisti forse, ma ci sarà sempre qualcuno che dovrà essere Capo. Qualcuno che magari ha ambizione di fare il politico di professione. Alle scorse politichei La Destra-Fiamma ha preso più voti proprio dove aveva un deputato uscente, una figura di primo o secondo piano che puntava a cotinuare la sua attività. Penso a Musumeci in Sicilia (soprattutto alle amministrative di Catania), a Salerno in Piemonte… Proprio il caso di Salerno è esemplificativo. Non certo uomo della miglior tradizione missina, anzi… eppure premiato dall’elettorato. Se si vuole esistere elettoralmente, al momento non vedo altra soluzione che stringersi attorno a Francesco Storace, non stare sempre a contestarlo e criticarlo in maniera pretestuosa e con secondi fini. Proprio la ricordata candidatura di Fiore alle scorse Politiche, sa tanto di operazione diretta ad indebolire l’area…
    Mi ripeto prima di ogni discussione, è necessario capire quale è il nostro obiettivo. Creare una Comunità Politica sulla falsariga di Casa Pound, libera di appoggiare qualunque candidato alle elezioni, oppure essere un Partito che supera il 4%.

  10. Una precisazione per chi mi ha preceduto: FIAMMA TRICOLORE, nei primi anni di vita quando la ferita della scelta di AN era fresca, insomma ai tempi della segreteria di Rauti, raggiunse anche l’1,9.
    D’accordo non è granchè, ma considerato che anche gli “anali” si proponevano come la continuità politica del MSI…
    Per ciò che concerne le nuove leve, PURTROPPO il modo di porsi, frena i consensi e ghettizza i vari gruppi: i media puntano molto sulla presentabilità , ti fanno vedere lo skin o il tatuato come una persona pericolosa e se ci si presenta alla gente in questi termini, nonostante le buone idee (che magari il cittadino condivide) si ottiene il risultato contrario.
    Guradate quanto successo ottengono i politici ciarlatani e truffatori in giacca e cravatta….

  11. NO. Io non posso accettare altri anni di liberismo berlusconiano con proposte assolutamente strampalate quali l’aumento dell’eta’ pensionabile, le due aliquote (che poi vuol dire l’ennesimo pacco dono di 5-6 punti percentuali ai ceti alti recuperando i fondi con un aumento dell’aliquota per i ceti meno abbienti o cmq del ceto medio….!!), l’ulteriore rafforzamento dell’asse Italia-Stati Uniti-Israele. Inoltre le persone che adesso sono uscite da “la destra” per rientrare nel pdl (non mi riferisco ad Alemanno e altri che gia’ stavano in AN) NON hanno assolultamente tematiche nazionalpopolari e sociali da portare avanti, anzi sono degli aultrafiloisraeliani occidentalisti paladini del libero mercato e i nomi sono ben noti… (uno di loro voleva addirittura arruolarsi nelle milizie israeliana, la nota assessore del comune di Milano e’ semplicemente un’integralista antiislamica e che vede l’occidente come baluardo di civilta’…. beata lei…, il “barone nero” Joghi e’ semplicemente un reazionario della estrema destra anglosassone senza proposte, ne’ tantomeno programmi e preferisco tacere della nota soubrettte filoberlusconiana amante delle notti “gioia e divertimenti” al billionare che lo scorso anno fece pesanti pressioni per candidare Briatore…….)
    Insomma un’alleanza delle forze social-nazional-popolari e’ possibile solo ed unicamente partendo dai programmi. e il programma deve basarsi solo e sempre su un punto focale: STATO ETICO NAZIONALE DEL LAVORO. Questi a mio giudizio devono essere i punti programmmatici: Assemblea costituente con Camera rappresentativa dei ceti sociali, delle organizzazioni sindacali, degli enti no profit, Socializzazione, uscita dallla Nato per costruire una vera Alleanza europea e ricostruire lo scacchiere dei rapporti con altripaesi, abrogazione o per lo meno forte modifica delle legge abortista ed omicida 194/1978.
    I leaders di questa coalizione NOn potranno essere ne’ Storace, ne’ Romagnoli, ne’ Fiore in quanto cmq inclini al compromesso con i satrapi occidentalisti. Potranno giustamente far parte dell’Assemblea interna costitutiva del nuovo movimento, ma NON di piu’. Leaders potranno essere solo Cospito o Tomaso Staiti di Cuddia. A queste condizione un nuovo Movimento autenticamente innovatore e credibile si puo’ fare…… altrimenti IO NON ci sto! Questo e’ quanto…..almeno per me.
    Un caro saluto
    Agostino

  12. E’ dalla Assise di Verona che siamo la rappresentazione della diaspora. Molti di loro si coprirono di gloria, morendo con onore. Altri no. Sopravissero ed in qualche modo, si democrastizziarono. Accettarono di essere spernacchiati dal bieco trentino. Persino dal fanfanfani. Poi vennero i Monarchici e fu la fine. Godzilla, ovvero l’alleanza con Mariotto, scosse la sicumera del Capo (?). Forse sono un dei piu vecchi di Voi, giovani. Il mio esempio è Marco Cimmino. Gli altri, ci conosciamo tutti. La mia militanza è iniziata a Milano, anni 12. Da 20 anni vivo in un piccolo paese, Falcone (ME). E’ fornito di un capiente albergo, sala riunioni, sbobba. I prezzi posso spuntarli bene. Volete venire qui?Roma, Milano, Torino. Qui, in questa realtà, da qui ripartiamo insieme, con sacrificio e passione. Misticamente. Beppe Donia.

  13. La continua, estenuante accusa ai “Ducetti” di essere d’intralcio alla sospirata (da sempre!) “unità d’area” ha sicuramente un fondamento di verità… ma nasce anche (sono disposto a giocarmici qualcosa che ho alquanto caro) da:
    1) La scarsa propensione a comprendere le responsabiltà che ognuno di questi “Ducetti” sente nei confronti della propria comunità,
    2) La tendenza a ritenere costoro qualitativamente “non all’altezza” del ruolo che ricoprono… (sottinteso: IO sarei molto più idoneo).
    Ergo… come non raccomandare a tutti noi (me compreso) il classico, salutare bagno d’umiltà?

  14. @ ANTONIO MASCOLO

    Carissimo Antonio (lieto di risentirTi, ed ossequi alla Signora), il problema non è se si supererà il 4%. Che ancora legge non è, e neppure è detto lo divenga (occhio, ai movimenti in corso in Sardegna, nella mia stessa Ancona ove solo i vendiliani posson salvare Sturani ma non aggratis, ed alla candidatura di Bersani a porre anzitempo fine all’accanimento terapeutico per Veltroni.
    Comunque, in caso di soglia ci sarebbe un ircocervo biancoenero e la necessità procura strani compagni di letto), che eleggerebbe qualcuno, oppure nessuno, non è importante. L’EP conta quanto il due di mazze quando regna ori.
    Il problema ottimamente posto da Faber, è: “Esiste un progetto politico, per cui si abbia il coraggio di sfidare il politically correct e contrastare, scendendo tra il popolo ed in campo per esso, gli strali del circo mediatico?”
    DEVE poter esistere, perchè, così’ come vent’anni or sono finì il socialismo reale, finisce ora il capitalismo finanziario (monetarismo surreale?). Allora, contemplammo quel crollo con cinico distacco, ed una punta di cattiveria. Lo spettacolo era sullo sfondo.
    Se il comunismo ci crollò inanzi agli occhi, il capitalismo ci frana sul collo. L’extraparlamentarismo non è un problema: può aiutarci a tornare nelle piazze, su cui i nostri amici ed ex Camerati “parlamentari” potran tornare invece solo per esservi trascinati ed appesi per il collo. Forse il problema, è che si parli ancora di “Destra”, che non è un concetto del XX Secolo EV (designava i deputati girondini contrapposti ai giacobini, ma ciò addirttura nel XVIII).
    Meglio sarebbe, direi, parlare di Tradizione. Non solo Evola osò farlo …. ma persino ai giorni nostri, la difende encomiabilmente Fini (mi riferisco, naturalmente, a quello “vero”, non a quello FALSO).
    Un abbraccio ed un cameratesco saluto brazo en alto,
    Sergio.

  15. Se l’area e’ confusa, frammentata ed anzi polverizzata è conseguenza della realtà degli uomini che la compongono!
    NON SI E’ STATI CAPACI DI UN PROGETTO SOCIALE UTILE… CI SI E’ FERMATI ALL’ALTERNATIVA AL SISTEMA DEL MSI DOPO DI CHE’ IL BUIO CON FIGURI CHE BRANCOLANO AFFERMANDO DI ESSERE FIGLI DELLA Xa… SALVO POI ABBRACCIARE L’ANTIFASCISMO DEL SISTEMA ALIMENTATO DAL CENTRO-DESTRA ITALIANO!
    SONO LE IDEE CHE MUOVONO IL MONDO… SENZA IDEE NON SI VA DA NESSUNA PARTE!
    PARTECIPAZIONE… SOCIALIZZAZIONE… SI LEGGE SOLO BRAVO TIZIO… CATTIVO SEMPRONIO IN UN CHIACCHIERICCIO DEGNO DI CAMERIERE E NON CERTO DI CAMERATI!
    MALA TEMPORA CURRUNT
    CAMERATESCAMENTE
    MAURO CHIRIZZI

  16. Ho lasciato La Destra di Storace con la nausea per l’ennesimo partito che pretendeva di essere nuovo e si e’ dimostrato vecchio a tutti gli effetti.
    I grandi valori della Destra di cui tutti si riempiono la bocca ma che pochissimi vivono servivano solo per le esaltazioni assembleari e poi nella pratica si facevano le solite cose in cerca di poltrone .Ma dico io come si fa’ a proporre un partito unico della Destra quando non si e’ riusciti a tenere insieme il proprio partito. Ma da dopo le elezioni sapete quanti dirigenti a perso la Destra???? Tutti brutti e cattivi oppure c’era un problema serio di arroganza e mistificazione da parte del Segretario? E la caccia spasmodica ad un accordo con il Pdl sottobanco in alcune realta’?
    Penso che Romagnoli Fiore Storace potranno mettersi insieme solo per dividersi i rimbprsi elettorali mai per fare qualcosa di concreto.
    Se si farà mai un partito nuovo bisogna mettere a statuto la rotazione degli incarichi elettivi innanzitutto e poi fare si che non esistano piu’ politici di professione.
    Bravo Faber ma probabilmente ha ragione Destra Sociale, condizioniamo da dentro il Pdl. Anche se mi sembra di essere un po’ un coglione dopo tutto quello che ho fatto per non finirci, ma un vero soldato sà quando la battaglia e’ persa.
    Allora che si fa’???

  17. continuo a sperare di riuscire a cambiare quello che rimane di alleanza nazionale dall’interno. Sicuramente è una speranza vana, ma… boia chi molla

  18. L’appello unitario dell’Onorevole Tomaso Staiti di Cuddia delle Chiuse, lo storico ed autentico “Barone Nero” della destra italiana, è certamente nobile e sincero quanto, purtroppo, assolutamente inutile.
    Tutti i capetti dell’area, a parole, vogliono l’unità ma, contemporaneamente, gli stessi pretendono tutti di comandare, di essere capilista e di fare i parlamentari. Questa è la tragicomica realtà che, da anni, delude, disgusta ed allontana la base militante.
    La lista unitaria Destra-Fiamma-Santanchè alla quale io, come Staiti e tanti altri validi Camerati, abbiamo dato il nostro pieno, leale e disinteressato sostegno politico, è stato solo l’ultimo di una serie di fallimentari tentativi. Oramai non ci crede più nessuno, perlomeno, con questi “dirigenti” che hanno dimostrato miopia politica ed opportunismo personale.
    Ognuno è libero di agire come meglio crede e non mi permetto di giudicare le legittime scelte degli altri Camerati. Per quanto mi riguarda, confermo, con assoluta convinzione (quanto con sincera amarezza), la mia personale posizione o meglio constatazione ad oggi, per chi vuole continuare a fare seriamente Politica (partitica, elettorale ed istituzionale) non esiste alcuna, valida e concreta, alternativa al Popolo delle Libertà, alla Lega Nord ed alle Liste Civiche.
    Roberto Jonghi Lavarini

  19. @ destra sociale

    Caro camerata (almeno questo sembri!), mi spieghi oltre le tue belle ed appassionanti parole come fanno a convivere la cd destra sociale di AN in un partito che tra poche settimane si fonderà con il maremagnum di Forza Italia?
    Come puoi tu, minoranza alla destra di Forza Italia, la quale raccoglie un papocchio di identità così variegato, dare lezioni di stile politico e decretare la fine della destra (quella vera) che a nessun costo, anche a quello di restare ai margini si vuole mischiare con gentarella come Fini, Berlusconi & C.?
    Se vincesse Fini…… sarebbe un disastro!!
    Mio caro FINI è come tantissimi di voi ANTIFASCISTA, di cosa stiamo parlando?
    Voi non difendete più le vostre radici, voi dite che state attendendo qualcosa, voi avete perso il faro che vi conduceva, voi siete diventati MODERATI.
    TU che dai lezioni di appartenenza politica all’area, ti trovi dentro uno schieramento che sta per rinunciare alla sua storia!
    Sei tu, siete voi che dovete stare attenti, la base è stufa, la base non vi capisce, la base si dissocierà, prima delle Europee dovrete fare i conti con la vostra storia, non sarei sicuro che ne uscirete così bene come tu prefiguri.
    Tu che parli di battaglie credi che per noi sparire dalla scena politica nazionale o europea sarà così grave?
    TI SBAGLI di grosso, noi resteremo vivi e vegeti nelle nostre comunità locali, nei comuni e nelle provincie, e resteremo vivi e vegeti perchè, malgrado voi e malgrado tutti i tentativi di farci sparire, noi siamo nella linfa vitale di questo popolo, noi siamo nella socialità della strada.
    Sono io che t’invito a dissociarti da quella realtà, capitalista, plutocratica e massonica in cui ti trovi ora, sono io che ti dico di far tornare ad ardere il fuoco che è in te, sono io che ti dico di tornare ad amare la tua storia, il tricolore e la patria, DI VENIRE A COMBATTERE CON NOI!
    Chi osa vince è vero, ma chi osa siamo noi!

  20. Caro Beppe, Faber mi segnala il tuo post, che un po’ mi commuove e un po’ mi sorprende: davvero mai e poi mai avrei pensato di poter essere un esempio per qualcuno! Per la verità, visti gli esempi che ci vengono dalla politica, essere ritenuti esemplari, oggi come oggi, è un rischio che preferirei non correre: chissà che un domani non diventi ricco, potente, e mi cominci a comportare anch’io come un perfetto stronzo! Per quel che riguarda il tema di questo 3d, il mio parere è fin troppo semplice: la politica italiana è immedicabile. Il nostro popolo è stato per troppo tempo soggetto ad una dinastia di uomini dappoco, corrotti ed arroganti, che ha portato avanti una politica feudale, fatta di yesmen e di manutengoli: dove predicano i lombrichi è difficile che nascano i leoni. Ci vorranno decenni e una durissima battaglia culturale, di cui non vedo affatto le premesse. Restano gli uomini della destra: gente meravigliosa, che non molla, che non si arrende, nonostante che venga venduta e tradita ogni giorno dai propri capi. Solo loro mi lasciano una piccola speranza. Dopo tanti anni di militanza, questo posso dire: solo i fatti, solo l’umanità, contano. Le parole, ormai, sono scritte sull’acqua. Faber è un uomo ed un amico: non a caso, non guida un macchinone e non abita nel centro di Roma in un superattico. Grazie, caro Beppe, per la fiducia: preferisco che anche tu mi consideri un amico, piuttosto che un esempio. Un abbraccio.

  21. 23:17 Cossiga: “Fini si dimetta”
    Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica ha detto: “Gianfranco Fini dovrebbe sapere, ma non lo sa ignorante come è, che il presidente di un ramo del Parlamento non può, per lunga consuetudine, non dico riprendere, ma neanche far riferimento a ciò che ha detto o fatto un membro dell’altro ramo del Parlamento. Se avesse un po’ di dignità, si dimetterebbe subito”
    ————————————————–
    20:49 Alemanno ordina: “Domani luci Colosseo accese tutta la notte”
    “Domani sera il Colosseo resterà acceso per tutta la notte. È questo il modo con cui vogliamo testimoniare il nostro profondo lutto per la morte di Eluana Englaro. Al di là di tutte le polemiche politiche non possiamo liberarci da un senso di profonda commozione e di sgomento per una vita che poteva e doveva essere salvata”. Lo dichiara in una nota il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
    ____________________________

    Il primo a rispettare i Camerati che in buonafede svolgono compiti camerateschi in fiamma o fn sono io …. Ma è un cameratismo di testimonianza, di bandiera, rispettabile ma inefficace e oserei dire molto poco rivoluzionario, perchè le decisioni si prendono a Roma e non per le strade: “O Roma, o morte” infatti ……
    Noi di A.G. siamo una comunità numerosa, unita e fiera di avere Capi come Alemanno e Marcello de Angelis ….. Noi crediamo nella parola Gerarchia e se i 2 Capi (Il Sindaco della Città Eterna e il direttore del mensile Area) della destra sociale, continuano a lottare nel PDL per le nostre idee, non vedo perchè non vanno sostenuti e se vogliamo anche spronati a difendere i nostri valori: Dio, Patria, Famiglia, identità…..
    Noi stavamo con Alemanno da quando non era nessuno, non facciamo parte del codazzo che lo circonda inevitabilmente da quando è Sindaco di Roma…..
    Per quanto riguarda il caso Englaro, Cossiga ha ragione stavolta, fini dovrebbe dimettersi, vorrei ricordare a tutti che fini non è più il Presidente di AN da mesi e se non fosse più Presidente della Camera, sarebbe ancora meglio per la Patria…..Sia sull’omicidio di Eluana (i primi responsabili sono la Cassazione e Napolitano) che ormai su tutte le questioni c’è una differenza abissale tra noi e Fini, l’ultimo degli antifascisti militanti, viste le posizioni di Pansa, Violante e tanti altri anche di sinistra, che stanno finalmente rivalutando il Ventennio, cosa impensabile fino a una decina d’anni fà e se non fossimo andati al Governo……
    Se proprio vogliamo parlare di PDL e del caso Englaro, non posso non ricordare anche le nobili posizioni di Berlusconi, Presidente del PDL, Cicchitto (un laico “dubbioso” però a favore della vita e non della morte come Fini) e tanti altri che coraggiosamente sono andati contro Napolitano e la Cassazione in difesa della vita per non far morire di fame e sete una ragazza che non poteva esprimere in alcun modo la propria volontà…. Se io e tanti altri Camerati lasciassimo il PDL in questo momento, faremmo un favore al vile fini, sarebbe il primo a essere felice se i vari Marcello De Angelis, Frassinetti, Santangelo e se le migliaia di militanti e Camerati di A.G. lasciassero AN e la destra sociale! Avrebbe la strada spianata fra 4 anni e sarebbe un pericolo per la Patria uno come lui Presidente della Repubblica o peggio ancora forse, del Consiglio, se l’attuale sistema verrebbe confermato e non riformato profondamente (Costituzione compresa) ….. Non è una semplice “lotta dall’interno” che stiamo facendo, perchè la stragrande maggioranza di noi (me compreso) non prende un euro dalla politica, non siamo mercenari e i soldi li mettiamo anche di tasca nostra per i manifesti, per i convegni d’area (tanti anche con Alfredo Mantovano, per chi dice che non lo conosco) per i viaggi a Roma e per tante altre iniziative su Foibe, mutuo sociale ecc ecc… Sò che in tutta Italia non è così, ma ci sono tanti circoli di A.G., di Nuova Italia, ci sono tanti Camerati di A.G. anche in Casapound, siamo dapertutto e siamo la destra sociale, sì siamo la destra sociale del PDL ….. Io vi ho anticipato ciò che succederà tra 4 anni e quindi Fini andrà contrastato con tutte le nostre forze ….. Essere fascisti oggi così come ieri, vuol dire anche contraddirsi a volte, ma sempre per il bene della Patria! Vi saluto con le parole del DVCE, ma che bene evidenziano il suo Amor di Patria, la sua flessibilità d’azione:
    «Noi ci permettiamo di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo e di ambiente.»
    B.M.

  22. Caro Faber,
    trovo lodevole l’appello di Staiti anche se … prevedo che non sortirà l’effetto sperato.
    Staiti è un gentiluomo della politica e in quanto tale non poteva che proporre ciò che ha proposto.
    Temo però che le baruffe, gli screzi, le miserie degli ultimi anni abbiano lasciato tali e tante concrezioni formatesi negli animi dei destinatari dell’appello citato che nemmeno il miraggio del 4% potrà mai essere in grado di sciogliere.
    Questo a livello nazionale. Perchè non dimentichiamoci che quasi tutti questi soggetti politici hanno gli stessi difetti della “casa madre” aennina (o, per alcuni, addirittura missina), primo fra tutti il cieco rispetto per il “leader”. Cosa abbia prodotto questo difettuccio negli ultimi anni in casa AN mi sembra sia sotto gli occhi di tutti e se qualcuno nutrisse dei dubbi si vada a leggere le abiure dei vari Fini e Matteoli o ad ascoltare (?) i silenzi di altri ben pasciuti ex “rivoluzionari “(?) che ora siedono senza gloria e con molta infamia in Parlamento.
    Non credo perciò possibile alcun “cartello elettorale” che parta da cartacei accordi presi al centro.
    L’unica possibilità per la ricostruzione di una – casa politica differente – può nascere soltanto dalla “periferia”.
    Ricominciare dai comuni con liste civiche caratterizzate da una unica matrice che, anche nel nome possa offrire un richiamo ideale per i tanti dispersi. Ad esempio, il nome della città con a fianco la parola sociale in tutta Italia permetterebbe il superamento delle varie sigle che ora dividono anzichè unire. In questo senso le comunità che esistono ovunque potrebbero essere vincenti e anche determinanti.
    Far rinascere una “destra” differente in grado di parlare alla gente in un momento in cui già si profilano all’orizzonte i primi segnali di una crisi che sarà epocale e che dovrà sfociare verso nuovi equilibri sociali e culturali che dovranno trarre linfa da una visione della vita, nostra da sempre.

  23. Carissimi e stimatissimi amici,
    è un piacere vedere tanto fervore ed entusiasmo per le discussioni di cui sopra. Per chi mi conosce, sa bene come la penso e quanto mi sono prodigato per dare una compattezza al nostro ambiente, soprattutto con quell’opera Magna che sembrava inrealizzabile e che invece grazie a me, alla mia famiglia, all’arch Tognoloni ed alle associazioni combattentistiche ha trovato modo di essere realizzata ne il “Campo della Memoria” di Nettuno, recentemente in carico al Ministero della Difesa. La base di arrivo e di partenza di tanti nostri sogni, di tante battaglie e di tanto entusiasmo.
    La politica è tutta un’altra cosa e tristemente i tanti politici della nostra area, che ho ospitato (anche in casa) e che ho cercato di “rilanciare” nella loro missione hanno SEMPRE fallito anche nello stesso rispetto e nella stima che riponevo in loro. Potrei citare le amare discussioni avute con Storace, le infinite correzzioni agli spropositi inenarrabili dell’ultimo arrivista di turno che oggi occupa la poltrona di sindaco a Roma, di come lo stesso Fini sia stato ospitato nella mia proprietà per il suo tour in elicottero sui campi nomadi di Roma, delle litigate con Gasparri quando come ministro delle Tlc non ha alzato un dito per difendere il niostro ambiente e tanto più e venuto meno il suo “dovere” di ministro per difendere il settore delle comunicazioni italiane oggi alla mercè di nazioni straniere. Inutili anche i tabnti discorsi con Matteoli, con Flavia Perina del Secolo d’Italia e giù all’infinito nello sprofondo di una politica fatto di sonni infiniti e di arrivismi senza eguali.
    Nel 2003 ho finalmente trovato “pace” fondando a mio rischio e pericolo un partito politico chiamato “LeAli – Lealtà e Coerenza politica” per chi volesse consultarne il sito è: http://www.leali.org Già, un ennesimo altro partito ed un ennesimo altro presidente, perchè disgraziatamente se si vuole esprimere una propria idea bisogna necessariamente trovare un “contenitore” che possa in qualche modo rappresentare uno sfondo ad un pensiero.
    “LeAli, ovvero …la politica sopra” è divenuto da allora il nostro motto rivoluzionario, per allontanarci definitivamente dalle fuorvianti linee guida imposte dai partiti tradizionali che non avendo più idee, ne demagogia si sono dovuti necessariamnete blindare in un sistema dove qualsiasi cittadino non potrà MAI arrivare, neppure se con le dovute analogie dei nostri tempi fosse l’inventore della “RUOTA”. A questi signori, che chiamo i “signori del vapore” e che transitano senza vergogna nel nostro Parlamento e nelle nostre istituzioni è dato il potere di addormentare (grazie alla compiacenza spudorata dei media), le nostre coscenze ed i nostri sogni con estenuanti tematiche che hanno al loro interno il futile di tutto, ma sono svuotate di tutti quei valori irrinunciabili tipici, degli uomini liberi.
    Sono semplicemente delle persone SLEALI, che occupano dei posti dell’amministrazione pubblica, senza aver alcun tipo di competenza in materia e tantomeno capaci di alzarzi in piedi quando il Veltrusconi di turno impone loro delle scelte. Una pena totale, se si pensa che l’Italia con questa gente sta colando a picco socialmente ed economicamente.
    Termino queste considerazioni che se fossero portate oltre, diventerebbero uno sfogo invece di normalissime considerazioni su esperienze vissute, invitandovi in qualsiasi modo a seguire il vostro istinto, il vostro DNA, la vostra immaginazione, la nostra cultura ed il nostro infinito universo ancora per molti versi inesplorato e per questo ancora più meraviglioso.
    La politica che necessariamente dovrà prendere piede dovrete crearla innalzandovi sopra la regola stessa della politica attuale, sconvolgendo con la vostra programmazione e la vostra originalità tutto quel vuoto istituzionale formato da “cretini”, “sbarramenti”, “arrivismi” e conflittualità di ogni genere.
    Forza ragazzi!!!
    Lealmente.
    arch. Ettore Lazzarotto – presidente di LeAli – Lealtà e Coerenza politica
    http://www.leali.org

  24. Allo stato attuale i passi concreti li hanno fatti solo Puschiavo e Fiore, incontrandosi a Verona e dandosi pieno appoggio; Storace e Romagnoli continuano solo a parlare di unità. Pertanto l’unica speranza è che o questi due si ravvedano, ma li vedo più interessati alle inutili sirene del MpA, oppure che il veronese vinca il congresso della FT e faccia l’unità dell’area. Forza Piero, forza Roberto, i veri camerati sono con voi!

  25. GASPARRI VS FINI
    Che anche un ex finiano come Gasparri vada contro Fini è una notizia ….. è ormai isolato sempre più nei suoi deliri, non sarà mai leader del PDL o candidato presidente, glielo impediremo a tutti i costi

  26. Cimmino, hai pubblicato su Area, mensile, ed ad inserti, la STORIA. Mi meraviglio che non ti abbiano ancora impiccato a testa in giù, dopo varianti dell’omicidio. Da Fascista, quale sono, per nascita, per convinzione, liberamente convinto che l’amore di Patria, per la Famiglia, per i negletti, ovvero per i più negletti di me sia pure approdato in questo XXI secolo, sia uno dei valori che i rossi devono necessariamente odiare e fare odiare. L’appiattimento verso il basso è il loro obbiettivo. Dobbiamo affermare che ci sono riusciti, ma solo in parte. Infatti noi ci siamo, scriviamo, parliamo. Siamo anche isolati. Verrà qualcuno dopo di noi. Raccoglierà la Fiamma. Perchè noi avremo sempre una canzone da gettare al vento ed una Bandiera da innalzare al sole. Questo è scritto nella Tomba di Predappio. Io credo. Io amo. La nostra Bandiera di combattimento. Amo la Patria. Ne pago volentieri le conseguenze. Desidero lo scontro finale. Decidiamo, esercitiamo il diritto a dire la nostra. Camerateschi abbracci. Beppe Donia.

  27. x destra sociale:
    quindi concludendo inviti tutti gli altri Camerati a digerire ANCORA il rospo per almeno altri quattro anni prima della grande riscossa??? ……insomma saresti cosi’ sicuro che in questi quattro anni Alemanno e Tremonti (con l’aiuto di Deangelis e la Frasssinetti s’intende…..!!!) hanno in mente come obiettivo proritario quello di scalzare Fini e NON invece quello di autoincrementarsi i gia’ loro pingui emolumenti?? …..e nel frattempo ci dovremmo ancora sorbire il Binomio Berlusconi-Fini per altri quattro anni con l’appendice di taglia allo Stato sociale e previdenziale, slogans urlati e nessuna legge concreta che combatta l’immigrazione clandestina, rafforzamento dell’asse con Usa-Israele e ovviamente privatizzazioni selvagge a tutto spiano?? …e poi chi te lo dice che in questi quattro anni NOn emergano altri competitori del “camerata” Gianni Alemanno……. Formigoni NON tidice proprio nulla di nulla….. forse NON e’ un liberista???
    Comunque auguri per il tuo ottimismo….. sognare aiuta a star meglio, dicono. Beati gli ingenui, io invece sto con i piedi per terra e alle favole irrealizzabili credo poco, anzi NON ci credo per nulla.
    Auguri nel pdl……. e buona digestione!!!

    Agostino

  28. Dove ha sbagliato Gianfranco Fini
    Gli ultimi atti del tradimento finiano prendono forma, mentre pare chiusa ogni via di uscita per il Presidente della Camera dei Deputati, l’onorevole Gianfranco Fini.

    La separazione dell’ala finiana dalla PDL è ormai una realtà.

    A questo punto, è possibile ripercorrere la ridda di grossolani errori politici commessi da Fini, errori che sono tutti alla base di questa separazione.

    1 – Il peccato originale è stato certamente lo scioglimento di Alleanza Nazionale e la confluenza forzata degli alleantini in casa di Berlusconi.
    Questo primo e grave errore di valutazione politica, Fini lo ha commesso senza pensare o senza dar valore alle evidenti conseguenze che questo atto politico avrebbe comportato.
    Innanzi tutto, Fini ha commesso un errore di valutazione grave nei confronti della propria base elettorale, composta di “militanti indentitari”, di “ideologie identitarie”, di “valori condivisi identitari”.
    Nello scioglimento di AN e nella conseguente confluenza nel partito berlusconiano, i militanti storici di AN hanno perduto la loro identità, smarrito la loro storia:
    essi, non si riconoscevano più come parte politica con una sua storia, ma si vedevano ed erano visti come una appendice politica della storia berlusconiana.

    2 – Il secondo errore politico commesso da Fini è stato quello di sottovalutare l’intelligenza e la forza di Silvio Berlusconi, credendolo uno sprovveduto politico facilmente scavalcabile, arginabile, distruttibile.
    L’orgoglio di Gianfranco Fini faceva già sogni di potere e di gloria, guardava ad un futuro sempre più carismatico e potente, dimenticando che non era utile vestirsi della pelliccia dell’orso, se l’orso era ancora in vita.

    3 – Il terzo grave errore di fini è stato quello di attaccare il cuore pulsante e la mente pensante del governo Berlusconi:
    la Lega Nord.
    E va bene farsi nemico Berlusconi, ma attaccare contemporaneamente anche la Lega, questo è veramente troppo per Gianfranco Fini.
    Precipitosamente corre a Varese a dire in un pubblico convegno che no, lui non ce l’ha con la Lega.
    Ma Fini, evidentemente non conosce l’orgoglio che unisce il popolo della Lega: era già troppo tardi.

    4 – Il quarto errore di fini è stato di coinvolgere in una disputa tutta politica, l’istituzione che riveste:
    la terza carica istituzionale.
    Ogni volta che Fini parlava in pubblico o inviava un comunicato alla stampa, le sue parole rimbalzavano di microfono in microfono, di tastiera in tastiera, riempivano le prime pagine di tracotanti missive, di intimidazioni politiche, di estorsioni politiche (come quella del 30/70), tutte questioni che, con la carica istituzionale rivestita dal Fini, nulla avevano a che fare.
    Ma non era il Gianfranco Fini leader politico a godere di tanta notorietà, bensì, era il Gianfranco Fini Presidente della Camera dei Deputati ad averla.

    5 – Il quinto errore di Fini è stato quello di farsi trascinare dal napoletano Italo Bocchino in una indecorosa serie di polemiche di basso livello, non adatte ne adattabili al livello istituzionale della carica da egli ricoperta.
    In quel momento, proprio in quel momento qualcosa si è rotto in maniera irreparabile con Silvio Berlusconi, proprio a causa dello scellerato e squallido attacco bocchiniano cui Fini si è adeguato senza guardare al suo patto di fedeltà sottoscritto con Silvio Berlusconi, e con gli tutti gli elettori che avevano votato per Berlusconi, che tutto volevano vedere all’interno del PDL e del governo, tranne che una guerra di secessione (sarebbe meglio definirla di successione) suicida e fratricida.

    6 – Il sesto errore è certamente il più controverso di tutti, ed è stato la minaccia, poi verificatasi proprio oggi, di uscire dal PDL per costituire gruppi autonomi a camera e senato, ammettendo di fatto, il proprio errore originale, quello di aver aderito al partito berlusconiano.

    7 – Il settimo errore di Gianfranco Fini è certamente il più distruttivo nei confronti del paese, e si realizza nella assoluta incomprensione da parte della gente del tradimento finiano, persone e cittadini che mai come in questo momento avevano bisogno di un governo forte e stabile, per difendersi dalle prospettive di povertà e di malessere che prospetta la crisi contemporanea.
    In questo, la gente comune, le famiglie, le aziende, le imprese, gli imprenditori e i lavoratori dipendenti non lo hanno compreso, ne giustificato.
    Anzi, i corpi sociali e produttivi del paese vedono oggi in Gianfranco Fini un nemico:
    il restauratore di quella instabilità politica, governativa e parlamantare che è concausa del malessere che vive il paese.

    8 – L’ottavo errore di Gianfranco Fini è quello di aprire con questa crisi politica, una via per il ritorno ad un passato che nessuno vuole, che nessuno desidera:
    quello in cui la politica parlamentare condizionava fortemente ogni azione dell’esecutivo, rendendo impossibile governare il paese.
    E’ il ritorno alla politica “dell’ago della bilancia”, e cioè il tentativo di imporre proditoriamente una esigua minoranza parlamentare alla maggioranza che sorregge il governo, ricattandolo ed estorcendogli un potere che nessun mandato elettorale gli ha mai consegnato.

    9 – Il nono errore di Fini, è stato quello di non rassegnare le dimissioni da Presidente della Camera dei Deputati, abusando ancora una volta del potere istituzionale della terza carica dello stato in favore di un progetto politico personale.
    E non è affatto un caso che il gruppo dei finiani alla camera sia almeno tre volte più grande di quello del senato.
    E’ solo il prodotto di un abuso continuo ed aggravato delle funzioni istituzionali rivestite da Gianfranco Fini, a fini meramente di parte, con scopi esclusivamente politici.

    10 – Il decimo errore di Fini è quello di assicurare una forza ed una visibilità alle opposizioni politiche che esse non meritano certamente, opposizioni con le quali egli non potrà allearsi per un eventuale programma elettorale, poichè i nipoti della destra storica ed i nipoti della sinistra storica, sono assolutamente ed evidentemente incompatibili.

    11 – L’undicesimo errore di Gianfranco Fini è stato quello di nascondere continuamente le sue aspirazioni di leader sotto la gonna dell’ostracismo alle riforme leghiste ovvero di una moralizzazione della politica che evidentemente, egli non aveva mai notato prima.
    La corruzione, la questione morale, la questione settentrionale, la questione meridionale, il contrasto e la lotta alle mafie sono solo pretesti politici che Fini ha messo e dismesso a piacimento, mostrando un inaudito cinismo ed una spietata quanto malata ambizione politica.

    Ecco analizzati in breve e frettolosamente i gravi errori politici e di valutazione che ha commesso Gianfranco Fini.

    In ultimo si osserva come, un politico che commetta una serie così strampalata di errori pacchiani e grossolani, non merita certamente di guidare le sorti di un grande paese come è il nostro.

    Ad ognuno le proprie responsabilità ed ai posteri, consegniamo l’ardua sentenza.

  29. Ma che cosa ci facciamo con Berlusconi un socialista craxiano espressione della peggior plutocrazia? Glielo dissero a Fini di non andare con Berlusconi che se lo sarebbe mangiato, alla faccia degli Hobbit, delle botte prese, della socializzazione…. la bandiera dell’amico di Mangano è l’avidià, l’intolleranza e la corruzione………….
    w Bombacci per sempre!!

  30. Ti posto il commento che ho fatto su Areadestra.

    Faber, ricordo benissimo il tuo post, ma sono totalmente pessimista. Storace e Romagnoli non hanno capito niente, soprattutto la loro base non può capire niente. Sono delle sette con un guru che può dire e fare quello che gli pare, e tutti dietro a dirgli “bravo bis”. Continueranno ad esistere e a prendersi il loro zero virgola, ridiranno le solite cose, i soliti appelli, tanto i capi la pensione già l’hanno maturata.

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