Al di là delle responsabilità individuali (che vanno punite severamente), la terribile morte del bracciante indiano Satnam Singh rappresenta una triste conseguenza di un’immigrazione incontrollata, tesa a importare mano d’opera da sfruttare a bassissimo costo, secondo la perversa logica di una trionfante e disumana dottrina del profitto a prescindere.

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