In questa campagna elettorale si è sentito di tutto. Prima qualcuno ha parlato di ‘voto utile’, poi di ‘voto disgiunto’. Si è affacciato timidamente anche il ‘voto inutile’. Da anni conosciamo il ‘voto di protesta’ ed il ‘voto di scambio’. Ancora mancava il ‘voto degno’, ma non si è fatto attendere. L’operazione è di alcuni esponenti della comunità ebraica romana che hanno ‘intimato’ ad Alemanno di non accettare alcun apparentamento con la lista La Destra-Fiamma tricolore per il ballottaggio a Sindaco di Roma.
Sentir riecheggiare in campagna elettorale la persecuzione contro gli ebrei e le leggi razziali degli anni ’30 (a proposito, qualcuno sa dire quante volte chi milita a destra, affinché sia valida, deve esprimere la condanna per un capitolo di storia patria di settant’anni fa?) desta qualche perplessità, soprattutto in merito all’attinenza. Un dubbio sorge spontaneo… Che si tratti del consueto uso strumentale della storia per incidere sulla politica e porre un’ipoteca sulla libera scelta dei cittadini?
Se così non fosse, considerando che il regime comunista sovietico ha avuto grosse responsabilità sulla morte di numerosi ebrei nell’Urss (lo scrittore russo Arkady Vaksberg nel suo volume “Stalin contro gli ebrei” sostiene che gli ebrei eliminati da Stalin siano stati «presumibilmente cinque milioni») perchè non chiedere a Rutelli di rifiutare i voti di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani, conclamati eredi di quella tradizione? Oppure – se Riccardo Pacifici, Tullia Zevi & C. non avessero buona memoria – potrebbe essere la comunità ucraina in Italia a prendere posizione contro il candidato Sindaco del Pd, infatti negli anni ’30 furono almeno 7 milioni le vittime del genocidio di quel popolo perpetrato dalla Russia stalinista.
Non è sufficiente? Allora, diritto di parola alla comunità armena (nel 1915-16 ha subito uno sterminio di oltre un milione ad opera dei turchi) che potrebbe contestare Alemanno perché il Pdl è favorevole all’ingresso della Turchia nella Unione Europea. Indegno sarebbe trascurare i nostri connazionali istriano-dalmati, che – prima vittime dei partigiani comunisti del maresciallo Tito nelle foibe, poi protagonisti dell’esodo con totale privazione dei propri beni da parte della Jugoslavia ‘rossa’ – avrebbero avuto ottimi motivi per fare appelli eterni al voto anticomunista, ma che si sono sempre riservati di esercitare la loro scelta nel segreto dell’urna. Infine, se avessimo una consistente comunità cecena, questa avrebbe potuto ricordare che Vladimir Putin (loro peggior nemico, detto con un abile eufemismo) vanta una consistente amicizia col Cavalier Berlusconi, fino ad essere omaggiato di uno spettacolo live del Bagaglino.
Per evitare lo scatenarsi delle infinite recriminazioni storiche e l’avvio di una serie incrociata di veti, sarebbe opportuno consegnare definitivamente la storia alla ricerca storica, senza consentire che le vicende del passato possano condizionare le preferenze elettorali di chi sceglie i propri futuri amministratori tra coloro che si affrontano legittimamente nella loro diversità. Ma la storia costantemente percorsa a senso unico, al fine di utilizzarla come una spada di Damocle sulla testa degli Italiani, e l’influenza sulla vita sociale ed economica del Paese – oltre al numero cospicuo dei suoi elettori – della comunità ebraica non mi rendono fiducioso.
Le identità esisteranno sempre, per fortuna, basta saperle guardare
Alla comunità ebraica è bastato che la destra non si apparentasse con Alemanno per cancellare ogni manifetsazione. Non ho capito ene però come mai nessuno dica nulla sull’alleato di Rutelli, tal Alzetta, che di sicuro non simpatizza per Israele… Si vede che parlare di fascismo e razzismo tira sempre un pò di più sul piano mediatico… Ma gli occhi forse andrebbero aperti tutti e due… Non solo quello rivolto a destra.
Non capisco appelli di questo tipo. Se Alemanno vincesse ripristinerebbe l’odio raziale solo perchè salito al potere grazie ai voti della destra estrema?
I veri problemi sono ben altri, ma ai politici fa paura rischiare di perdere i privilegi del potere quindi più è forte (politicamente parlando) la voce che gli parla e meglio la sentono.
carissimo ancora un passaggio e un ringraziamneto per salutarti e per la tua presenza nei commenti da me. tanti impegni e sempre poco tempo…
il tuo è davvero un bel blog. fatto bene davvero. quindi niente passaggi frettelosi ma un attenta lettura a ciò che scrivi.
quindi per ora un saluto e conto di ripassare quanto prima con calma.ancora mille grazie e a presto, GB
Caro Faber, ti ringrazio per il passaggio dalle mie parti. Concordo con quello che ha scritto *lo stonato*. Ho letto i tuoi post e alcuni li ho trovati davvero interessanti. Alcuni non li condivido. Ciò non toglie che vado a linkare il tuo bel blog.
Un caro saluto, clem
non manca nemmeno il “voto indegno”, a mio modesto parere… comunque la cosa che mi intristisce di più è vedere tutta questa sfiducia. tanta gente non si interessa più alla res publica in quanto arrivata alla conclusione che “sono tutti uguali. beh, adesso abbiamo l’occasione di vedere se è vero.