Passi per le bandiere e le foto ‘democraticamente’ bruciate, durante il “No Meloni Day”, da qualche manipolo di studenti antifa (nella speranza che non evolvano nel dare fuoco a sedi e case degli odiati nemici politici, come i loro antenati dell’antifascismo militante), ma nessuna clemenza per la “visione intersezionale della politica, del mondo e della società” e per il “concatenarsi di fattori particolari”, come il “sessismo istituzionale… passando dal controllo dei corpi”.
Ci vorrebbe Michele Apicella (alias Nanni Moretti): «Ma come parla? Ma come parla? Le parole sono importanti!»