Dopo il “diritto all’eleganza”, a sinistra si fa strada il ‘diritto a non fare la vita agiata’. Ovviamente, come nel primo caso, totalmente a carico del contribuente. Spesa che, secondo Aler Milano, corrisponderebbe alla ‘modesta cifra’ (almeno per un parlamentare europeo) di 90mila euro.
Senza parole per il post del Salis, giusto rubare un alloggio popolare a chi ne ha diritto in nome di un “ideale” piuttosto che cercarsi un lavoro per pagarsi un appartamento o stare in casa con i genitori se non avesse guadagnato abbastanza… è proprio un mondo capovolto