Fine settimana impegnativo per il presidente della Camera. Come primo impegno, ha inviato una richiesta di smentita a “Libero” per un articolo della nota ‘politologa’ Selvaggia Lucarelli, che lo aveva raccontato in un pezzo di colore: «L’articolo si sostanzia in una descrizione grottesca del Presidente Fini, dei suoi stili e delle sue abitudini», ha scritto il suo avvocato con coraggio inusitato.
Poi, Fini si è dedicato all’assemblea dei “Mille per l’Italia” di Arezzo, dove erano preventivati numerosi arrivi di rappresentanti della società civile, ma la gran parte dei plauditori è arrivata dai tabulati degli iscritti al Fli. Davanti a cotanta platea, esibendo la consueta illimitata fantasia che l’ha portato da Mussolini a Casini, ha escogitato l’idea che potrebbe farlo rientrare in Parlamento per il 31esimo anno consecutivo: la “Lista civica nazionale”, che lo vedrà in lizza per la sua nona candidatura.
Nonostante il poco tempo disponibile, è anche riuscito a risollevare in diretta tv il polverone sul caso ‘casa a Montecarlo’, confessando di essere stato improvvidamente allertato dai servizi segreti. A riprova che, per il proseguimento della carriera politica finiana, la lettera mai spedita a Berlusconi è una questione di Lavitola o di morte…