Mentre tutti sono impegnati a godersi l’ultima settimana di campagna elettorale, la mente corre ad un aspetto dello scenario politico che avanza, finora sottovalutato e trascurato: il futuro di Azione Giovani.
Da sempre il mondo giovanile ha rappresentato una presenza importante nella destra politica italiana, caratterizzandosi per libertà d’azione, di pensiero e di proposta. Tanto che le organizzazioni giovanili che hanno ottenuto maggior successo hanno vissuto addirittura in autonomia dal partito, come la Giovane Italia ed il Fuan più del Fronte della Gioventù, o come alcuni gruppi nella cosiddetta destra radicale. I ‘giovani nazionali’ si sentivano legittimi eredi di un glorioso passato, forti della militanza, della passione per le idee, di una inconsueta capacità di traino e di novità, diventando avanguardia politica grazie anche alla freschezza, all’entusiasmo ed alla spregiudicatezza gentilmente offerte dall’anagrafe.
Invece, AG è apparsa vittima di un vizio d’origine, sin dalla sua nascita appiattita sulla struttura adulta ed appesantita da obblighi governativi, non riuscendo ad essere protagonista nella conquista del ‘pianeta giovani’, tanto meno a far emergere una classe dirigente all’altezza del compito, che si imponesse come ricambio obbligato, almeno in concorrenza con gli ultimi arrivati pronti a salire sul carro del vincitore. Eppure, all’indomani della ‘catarsi’ di Fiuggi, l’occasione era ghiotta. I giovani potevano rivendicare ed attrezzarsi per diventare il ‘fortino’ dei valori sacrificati sull’altare del bagno purificatore. Valori dimenticati, archiviati frettolosamente e strumentalmente con l’illusoria speranza di conquistare il consenso definitivo dei moderati. Invece, AG si è resa protagonista di un immobilismo inspiegabile, senza riuscire a diventare interlocutrice privilegiata di una generazione sempre meno succube della cultura egemonica, parolaia e ridondante della sinistra.
Gli ‘alleanzini’ si sono lasciati cloroformizzare dagli adulti, emulandoli negli aspetti più deteriori, appiattendosi sui vertici del partito, cedendo la propria indipendenza senza resistere, ottenendo in cambio isolati posti di potere o, peggio ancora, accontentandosi di recitare il ruolo di specchietto per le allodole all’interno delle liste. Spirito di emulazione tanto forte da assistere, prima dell’avvento dell’ ‘era giorgiana’, a strampalate soluzioni di compromesso (come dimenticare il ‘quadrumvirato giovanile’ rappresentativo delle correnti di AN?) che perpetuarono verso il basso infauste divisioni, blindando i giovani sotto la tutela dei capicorrente. Ennesimo riprova dell’irresponsabilità dei vertici nella gestione del mondo giovanile.
Una realtà che, per un già disorientato mondo giovanile, rischia di peggiorare nei prossimi mesi con la formazione del contenitore unico per adulti. La messa in liquidazione dell’identità porterà alla nascita di “Forza Giovani” o di “Azione Italia”? Potrà questo ibrido contenitore unico per giovani rappresentare l’avanguardia politica del PdL, rilanciare la battaglia culturale quale sano investimento per il futuro della Nazione, riconciliare il mondo giovanile coi valori della politica e con la storia patria? O si affiderà alle nascenti scuole berlusconiane al fine di sfornare i futuri dirigenti pidiellini?
Al momento, il clima favorisce solo cattivi pensieri. Spente le passioni, la realtà politica sembra volgere a passo spedito verso l’appiattimento, l’omologazione, all’insegna del siamo tutti sempre più uguali. Scenario che ai più appare ineluttabile, determinando rassegnazione, sfiducia e cinismo, anche dentro una comunità giovanile che avremmo voluto vedere reagire diversamente. Contro si sono levate solo poche voci di periferia, mentre al vertice erano troppo impegnati a conquistare i posti giusti nelle liste. A febbraio, fiutata l’aria pesante, la Presidentessa si affettava a scrivere ai dirigenti nazionali e territoriali. Dopo aver ingenuamente ammesso la scarsa partecipazione nella nuova strada intrapresa (“La decisione di Gianfranco Fini di aderire al progetto del PdL…”), ha indossato la divisa da pompiere (“…impone anche ad Azione Giovani una riflessione approfondita, che tenga conto della realtà dei fatti e non si limiti ai semplicistici resoconti giornalistici e alle previsioni”) che però non legge le interviste finiane (“Allo stato attuale il Presidente di AN non ha annunciato alcuno scioglimento del Partito…”), dimostrandosi comunque ottimisticamente pronta al peggio (“…il nostro patrimonio e l’autonomia ci consentono di affrontare le novità politiche pensando ai nuovi soggetti politici in termini di contenuti e non di meri contenitori”).
Parlando di passione viene in mente Berto Ricci, fascista critico ed anticonformista, fulgido esempio di carattere, di coraggio civile, contro i pigri, i servi, i carrieristi, gli immobilismi, tanto da poter rappresentare un faro per ogni coscienza giovane. Nel lontano 1938 consigliava di “finirla col miracolismo dell’uno che pensa per tutti. Bisogna muoversi, sapere sbagliare, sapere interessare il popolo all’intelligenza. C’è una libertà da conquistare, da guadagnare, da sudare; libertà come valore eterno, incancellabile, fondamentale”. Le sue parole indicano ‘ante litteram’ le pene di AN: “Gli eunuchi, i vili pigliaschiaffi disonorano il fascismo, gli adulatori lo avvelenano. Affogare nel ridicolo chi vede nella discussione il diavolo, chi non capisce la funzione dell’eresia, chi confonde unità e uniformità. E’ necessario che ognuno di noi sappia essere severissimo con se stesso. E’ una regola di vita e metodo d’azione che noi ci imponiamo, e che va dalla purezza del nostro vivere pubblico, alla semplicità dello stile, dalla dedizione intera all’Italia, alla infrangibile unità fra noi. E’ il nostro fascismo; è, anzi, più brevemente, il fascismo. Disciplina vera e bella: non rinunziare mai alle idee, ma saper rinunziare sempre al tornaconto personale.”
Un modo autorevole di dettare norme di vita e di comportamento, accompagnate da un auspicio: “C’è in Italia un po’ di gente, gente giovane, che non si sente nata a far da fedelissimo a nessuno; che saggia, sonda, sposta la visuale, rasenta a volte l’eresia, e preferisce lo sbagliarsi al dondolarsi tra gli agevoli schemi; che parla un linguaggio proprio, e ha proprie e ben riconoscibili idee; che considera il presente unicamente in funzione del futuro; che ha buone gambe e una tremenda voglia di camminare.” La speranza per l’Italia è che nella comunità politica che milita a destra ci siano ancora giovani che abbiano questo tipo di gambe e sappiano scegliere verso quale obiettivo marciare.
(vignetta di Giampiero Scola)
Condivido. A una classe autoreferenziale e immobile dal punto di vista programmatico e ideale, che vive di demeritocrazia e “movimentismo” solo a fini elettorali, si è affiancato un gruppo giovanile che ragiona come se fosse un club del rotary (con rispetto per quest’ultimo). A parole grandi sfide, slogan da brividi, nei fatti un appiattimento di cui nemmeno si rendono conto. Ora questa candidatura inutile e dannosa, portata in giro quasi fosse un trofeo di guerra nei confronti di chi non si sa.
Nessuna speranza per questi giovani nati vecchi e mai cresciuti politicamente.
Azione Giovani è una comunità militante, vive nell’immobilismo chi da fuori sterilmente critica e affossa la testa sotto metri di sabbia. Convinti che Berto Ricci sia un maestro ma che da troppo sia scomparso per capire cosa è AN.
Il futuro per i giovani di Azione Giovani è uno e soltanto uno…. spostarsi con La Destra di Storace…. i giovani vivono con una base di ideologia… non possono appiattirsi in un partito che si sta trasformando nella nuova Democrazia Cristiana, per loro non c’è un futuro….
grazie della vignetta…
ladestrapiazzabologna.blogspot.com
Quando hanno sciolto la Giovane Italia per il Fronte della Gioventù tutti a dire quanto era pura la GI. Quando hanno sciolto il Fronte per Azione Giovani tutti a ricordare i nomi dei caduti e a dire quanto era eretico il FdG. Ora che anche AG sembra destinata a morire c’è da chiedersi solo: a cosa è servito questo cammino? Tre generazioni che possono cantare “Noi non siamo uomini d’oggi, noi siamo nati in un tempo sbagliato”.
Bisogna avere il coraggio di cambiare ragazzi e ragazze di destra… osare… sapete meglio di me chi osa………..
Io ero di AN, ma dopo la sbandata clamorosa di Fini e la chiosa finale dell’unione con Forza Italia, l’affronto è stato troppo grande… e sono confluita ne La Destra, dove ho ritrovato i nostri valori, le nostre basi, le nostre radici… e tutti sappiamo bene quanto ci siamo dati da fare per farci togliere di dosso etichette tese solo a screditarci… Ma noi non rinneghiamo e andiamo avanti convinti, consapevoli che nella vita…. CHI OSA VINCE… E NOI VINCEREMO….
Caro Faber,
ho avuto delizia di leggere i post del tuo blog, che trovo formidabili. Ho una mia opinione. Non siamo pronti. Non abbiamo personalità di spicco, coloro i quali possano insegnare cosa sia la destra. L’errore del passato è stato a mio avviso,che di destra ci capiva solo Almirante: e nessuno più. Nessuno ha ereditato i suoi insegnamenti(anche se ognuno diceva di si).Risultato? Oggi della destra c’è un ricordo, ed i suoi rappresentanti lo hanno più sfuocato degli elettori. Non ti dico poi di Almirante… ricordo scomodo: non nominare.
Dobbiamo prima “fare” la destra, ripartendo, come ho detto in Opinioniefintedemocrazie, dalle personalità acclarate della destra. Poi possiamo parlare di destra, unendoci senza giocare ad “incularella”. Ma questo è un processo che richiede tempo: ma bisogna farlo, altrimenti non si fa altro che rimandare il problema ed annacquare la destra. E nel frattempo però? Facciamo tornare il PD? Come si fa ad evitarlo?Noi, al momento non siamo culturalmente in grado di andare al governo (o all’opposizione) e dire “Signori, questa è la destra”.
Anche perchè, se andassimo al governo come stiamo adesso, ci monteremmo la testa ed i valori della destra se ne andrebbero a farsi friggere: magari faremmo una tristissima “Fiuggi2”. E non mi sembra il caso perchè la storia non riserva poi così tante “prove d’appello”. Capisci perchè molta gente vota PdL?
Un saluto
NemoTeneturAdImpossibilia
Per la verità, una delle caratteristiche di An è sempre stata quella di emarginare e ghettizzare chiunque avesse una pallida idea di cosa fosse la destra: si è trattato di un sistema profilattico, teso allo scopo di allonanare pericolosi concorrenti dalla mangiatoia. La mia modesta frequentazione dei vertici di questoi partito mi ha portato a concludere che a nessuno di costoro importi nulla dei destini politici dell’Italia. L’unica ragione per cui sono pervicacemente avvinghiati al potere è la conservazione di quel potere stesso, e non altro. Azione Giovani è stata la versione in miniatura di An: tutto qui. Capetti ignoranti come capre e rissosi come caproni: tutti in fila, in attesa di ottenere la sospirata promozione e diventare deputati o senatori o, in subordine, funzionari di questo o quel ministero. Perchè, se è vero che l’Italia è un paese che tiene famiglia, An è un’Italia all’ennesima potenza. E per un universitario fuori corso trentenne, guadagnare di colpo ventimila euro al mese è un traguardo decisamente appetitoso: di qui la loro straripante fede politica. Poi, siccome “exempla trahunt”, finirà come per i calciatori: alle elementari domanderanno cosa vuoi fare da grande, e loro, candidi, risponderanno: il politico. Magari di An.
Salve, azione giovani farà probabilmente la fine di a.n. verra inglobata nel movimento giovanile di forza italia dove non mancano soldi e possibilita ma certamente difetta di ideali.
Mi chiedo puo un militante, un camerata subire cio? Io credo prorio di no!
Il nostro futuro non può essere il passaggio al partito di Storace, in quanto quello è solo un’accozzaglia di nostalgici, che ben poco sanno dei campi hobbit e di evola, che per niente incarnano un filone culturale che fa della destra il riferimento della Tradizione.
Ma ugualmente non possiamo dire che il PdL sia il nostro futuro.
Personalmente ho ancora 2 anni di impegni elettorali.
Se nel frattempo non vedrò miglioramenti, allora passerò al bosco con Junger.
Azione Giovani ha perso da tempo la connotazione di un movimento giovane e ribelle – come tanti di noi lo avrebbero voluto, non avendo potuto vivere le stagioni politiche precedenti che ci furono e furono esaltanti, ricche di ricerca e di “sperimentazione” politica – per incalanarsi nella politica di salotti e di poltrone.
La Destra poi non esiste più. Ricordo che anni fa ci fu una Destra, quella che non esitò a cannoneggiare la Chiesa o a fare le barricate per fare l’Italia. Quei valori sono morti, se mai la Destra li ha avuti e li ha fatti propri ( visto la rapidità con la quale poi ha cambiato bandiera c’è da dubitarne ), con la sconfitta mondiale del 1945. Questa Destra è una Destra che vuole far rima con Tradizione, ma confonde la Tradizione col conservatorismo.
Fa piacere, comunque, notare che anche in una parte come quella della Destra, che non mi appartiene politicamente, qualcuno riesce ancora a ragionare seriamente.
…non posso esimermi nel fare alcune considerazione ai contenuti del tuo blog in quanto le notizie ivi presenti sono solo parzialmente corrette…… i ben informati sanno che azione giovani non si scioglierà…. conserverà anche in futuro la sua denominazione ed il suo simbolo… la sua identità…. altra cosa poco corretta è il fatto che A.G. sia è rimasta immobile difronte agli eventi, ciò è acriticamente falso…. tutt’ora al nostro interno ci sono forte discussioni in merito al futuro possibile, ma non scontato, partito unico….. ultima piccola osservazione…… è alquanto semplice criticare alla rinfusa senza però dare alternative valide……. nel tuo blog non c’è ombra di un ragionamento che porti a delle soluzioni…….. ti limiti a fare il solito giochetto di chi è più fascista……. a cui onestamente non vale la pena partecipare perchè non porta a nulla di costruttivo…..
Pres. di A.G. Sora
Filippo D’Ambrosio
Ho conosciuto molti ragazzi, militanti appassionati che credevano in una politica della coerenza e dei valori. Quelli erano i ragazzi di Azione Giovani. Oggi quella straordinaria esperienza ritengo sia conclusa. Fini ha determinato la vanificazione di tutto un percorso politico ispirato ai valori ed ideali promuovendo e affermando solo logiche di potere. Noi lo avevamo capito bene, quanto grande fosse il cinismo di quell’ex presidente di un ex partito che vuole diventare democristiano. Crediamo in una politica per i cittadini e lo abbiamo concretamente dimostrato. Coerenza e passione. Abbiamo voluto coraggiosamente costruire una zattera che è riuscita con la grande forza del pensiero e della convinzione a sfidare gli oceani della politica. Noi rappresentiamo oggi il punto di riferimento per il popolo della destra. Quanta delusione, molti mi hanno contattata increduli per quello che è la decisione di Fini. Mettere in liquidazione il proprio partito per aderire al Partito Popolare europeo. Credo che non vi sia la necessità di ulteriori commenti.
I nostri valori sono più forti di quelli che avrebbe dovuto rappresentare AN. Per questo motivo Fini a Palermo ha trovato la sala vuota contrariamente a quanto è accaduto a Storace all’Astoria Palace hotel (sul mio blog trovate il post relativo alla giornata).
Fini ha raggiunto il suo obiettivo fregandosene di cosa avrebbero potuto pensare i militanti di An. La verità è che non gliene importa nulla dei nostri principi e della nostra fede. I giovani di Ag dovrebbero venire ne La Destra, ed abbandonare chi in nome di un rinnovamento ha distrutto la destra italiana.
PROPOSTA RIVOLUZIONARIA
Premesso che sono come voi delusa, orfana e vedo nel futuro di AG e AN o come si chiameranno domani solo un mettersi supinamente in fila in direzione “poltrona”, lancio questa proposta un po’ pericolosa:
raccogliamo le forze ribelli di AG approfittando della sua fitta rete di interrelazioni, creiamo una associazione o un movimento a livello nazionale DEL TUTTO NUOVO partendo a livello locale con delle liste civiche e poi pian piano unendoci.
Creiamo un modello nuovo, idee nuove, senza dargli un nome di destra o di sinistra, ma dandogli SOSTANZA.
Creiamo un nuovo movimento tutto di GIOVANI, con una nuova dirigenza, con la passione e l’etica di un’opposizione con grandi progetti.
Che ne dite? (io ci sto già lavorando e l’idea sta suscitando entusiasmi anche in gente che la politica l’ha sempre evitata…)
Attendo risposte.
A noi!
Caro Filippo, non credo che l’intenzione di Faber fosse quella di gareggiare su chi è più fascista… La tristezza, per chi anagraficamente non fa più parte di Azione Giovani, è quella di vedere la vostra totale resa di fronte a chi vi sta cancellando tutto ciò in cui avete creduto. L’anagrafe ha permesso, a chi è più vecchio di te, di crescere con il Fronte, di vedere il passaggio da Msi ad Alleanza Nazionale a Pdl, di conoscere ciò che il tuo leader ha sostenuto negli anni e soprattutto di come ha modificato tante volte il suo pensiero.
Se per voi l’importante è governare fate pure, ma non nascondetevi dietro ai valori che ben poco, ormai, hanno a che fare coi vostri programmi… e cambiate nome e simbolo se conoscete ancora il rispetto!
Daniela
Probabilmente è lo stesso sistema plutocratico e parlamentarista a determinare l’inquinamento di animi (forse)”puri” in orgigine. Il fine del profitto (di tutti i tipi) è stato introiettato dall’uomo moderno ed il militante di “destra” non è stato immune da questo fenomeno. Una cosa è proclamare a parole valori “stoici” e quantomai di destra come il sacrificio, il cameratismo e l’onore, altro è viverli quotidianamente sulla propria pelle e, per questo, pagarne il prezzo in termini di “vita” in una società che rema verso la direzione opposta. Evola parlava di uomini in piedi sopra le rovine; oggi le rovine ci hanno travolto. Non è un problema di singole persone o singoli partiti, seppure esistono responsabilità incancellabili, ma di un’era che utilizza i “valori” come marketing per giungere a ben altri obiettivi. Dividere ulteriormente qualcosa che è già sin troppo frammentato non ha senso. Al di là delle appartenenza politiche bisogna prendere atto che oggi l’unica casa credibile e presentabile sotto il profilo ideologico e non solo di chiunque individui nella terza via sociale e nazionale la sola soluzione al declino Italico è “la Destra”. “Ivi” bisogna riunirsi e se ci sono delle critiche da muovere a tale movimento (certamente ve ne sono), occorre farlo dall’interno, poichè l’unica maniera per “resistere” in questo mondo prepotente e disgregante consiste nel serrare le fila, guardarci l’un l’altro le spalle e marciare insieme all’unisono; forti, puri e compatti “in faccia” al Futuro!
Antonio Del Prete
Responsabile provinciale “Gioventù Italiana” Bologna
“la Destra” Bologna
http://www.bononia189ac.it
ag è viva e sostiene il PDL, visto che Forza Italia è inesistente e il PDL sarà roba nostra ….. TU censuri chi non la pensa come te ! Vergognati !
BY MILITANTE A.G.
Leggendo questi pochi commenti (almeno rispetto ai tanti navigatori che hanno letto il post…) è ancora più facile intuire la confusione che regna – oggi più che mai – nell’ambiente giovanile. Da una parte la speranza che nulla cambi, dall’altra la certezza che tutto cambi senza potersi opporre…
@Anonimo
Non si tratta di “critica sterile”, ma del tentativo ( forse vano…) di ragionare ‘a voce alta’ con chi forse condivide le stesse passioni che anche Faber – ai tempi (non troppo remoti…) della sua militanza giovanile – ha vissuto. Ragionamenti non generati da motivi reconditi, ma da delusione, amarezza, rabbia e nostalgia per il ribellismo giovanile. Permettimi una piccola annotazione: fortunato Berto Ricci che “scomparso da troppo” non ha conosciuto e capito cosa sia AN…
@ NemoTeneturAdImpossibilia
Un ringraziamento dovuto per I compimenti ai miei post, ma anche una considerazione sulle tue riflessioni: l’attendismo è una merce avvelenata, facilita i furbi nel perpetuare i problemi fino a renderli cronici. Intanto, il tempo passa ed i sogni tramontano. Ognuno deve fare la sua piccola parte senza dare facili alibi ai ‘furbetti del pidiellino’…
@Marco Cimmino
Come non sottoscrivere la tua triste analisi. Voglio però lasciare spazio alla mia solita dose di ottimismo, quindi credo che non ci siano solo “capetti ignoranti come capre e rissosi come caproni… in fila per ottenere la sospirata promozione”. Quindi, appena si sarà diradata la ‘fila’, confido che si intravedano i giovani che possano dare continuità ad un’Idea, che qualcuno vorrebbe seppellire all’insegna del bipartitismo esasperato.
@Umberto Desimone
Sostenere che gli ‘storaciani’ sappiano “ben poco dei campi hobbit e di evola” mi pare azzardato… Comunque, spero nei miglioramenti ben prima dei tuoi “due anni di impegni elettorali”. Anche perché nel “bosco con Junger” ci sarà rischio di sovraffollamento…
@Filippo D’Ambrosio
Sono arcifelice per le tue granitiche certezze (ben motivate dalla tua anagrafe e dai tuoi “ben informati”…) e ti auguro di non provare alcuna delusione, ma sopratutto di trovare nella tua coscienza politica buone motivazioni per il prossimo ineluttabile passo…
Inoltre, mi preme osservare che il blog non serve necessariamente per dare soluzioni ‘erga omnes’. Sarebbe già un grosso merito se aiutasse a pensare, cosa assai rara al giorno d’oggi. Ed i commenti che arrivano ai vari post mi confortano in questo senso.
Se davvero credi che Forza Italia sia inesistente significa che sabato 5 aprile non eri a Roma, in piazza del Pantheon, a vedere come decine di fighetti forzitalioti sotterravano i nostri camerati in nero a suon di “Meno male che Silvio c’è”.
Ricordati il vecchio proverbio “dai nemici mi guardo io, dagli amici mi guardi Dio”. Sottovalutare i nostri “avversari” interni è proprio l’errore da non fare. Loro hanno ideali più facili dei nostri: l’arrivismo, il denaro, il potere. E hanno i mezzi per conquistarli. Dobbiamo impegnarci a fondo per essere più forti di loro.
Cameratescamente!
A.
La Fiamma Tricolore e le Comunita’ ad essa vicine Vi attendono. Sulla base di Idee e Progetti comuni. Tre idee le butto io… Gradirei conoscere il vostro parere.
– Rispetto delle radici prossime e remote (nel tempo e nello spazio);
– Socializzazione (lo Stato coordina e gestisce la ridistribuzione di parte eccedente di ricchezze delle individualità riproponendola in soddisfazione dei bisogni primari dei singoli);
– Identità di un’ Europa nazione delle Patrie in piena autonomia politica economica e militare.
Nel riferimento a quelle che saranno invece le iniziative politiche sul territorio sono stati individuati i seguenti temi:
– Gestione del patrimonio idrico della provincia in funzione trainante per uno sviluppo indotto della conoscenza e dell’immagine di Bergamo nel mondo, e quindi del turismo, delle infrastrutture e del coordinamento con le altre realtà culturali, industriali presenti;
– Mutuo Sociale. Il problema della casa, nella nostra provincia, non si presenta ancora come una vera emergenza, ma le prospettive non sono favorevoli per le nuove situazioni come la precarizzazione del lavoro, il costo di gestione della vita, l’insicurezza generalizzata, la progressiva totale perdita di ogni possibilità di relazione del singolo nel confronto degli Enti e delle Società soprattutto di servizi;
– La socializzazione del disagio, dove per disagio si intende un livello di qualità di vita al di sotto degli standard sostenibili dal singolo o dal nucleo familiare, rispetto al tenore medio di vita rilevabile nell’ambiente prossimo. Il disagio può quindi essere riferito a stato di carenza di salute fisica o psichica, all’handicap in genere, a gravi situazioni di carattere economico e/o ambientale. La socializzazione del disagio consiste in tutto ciò che può contribuire, con interventi dall’esterno, a migliorare la qualità di vita di chi, il disagio, lo subisce.
eja !
Bruno
Fiamma Tricolore Bergamo
Non appartengo alla generazione dei blog e utilizzare questo strumento per commentare l’ultima acrobazia di Fini può rendermi difficile comunicare quello che penso.
Ho avuto già occasione di dirtelo: io, te e qualche altro ricordiamo quei giapponesi che in qualche isolotto sperduto nel Pacifico ancora negli anni 70 continuavano a combattere una guerra finita ormai da trent’anni. Da quando abbiamo iniziato a fare politica, per me trentaquattro anni fa, si sono succedute quattro o cinque generazioni di ragazzi, e la maggior parte degli appartenenti all’ultima non ha la più pallida idea di che cosa sia stato essere missini, credere e praticare Ideali che ritenevamo immortali rischiando l’intimità posteriore, emarginati, isolati ma sempre e comunque fieri di appartenere e militare, sì militare nell’MSI. Ora la politica è diventata un’altra cosa e il mio Partito, assieme agli Ideali è stato seppellito in una tomba anonima in modo che nessuno possa deporvi fiori. Che bandiera dovrei tutelare oggi? Perchè dovrei scandalizzarmi se con un coup de theatre, nell’assordante silenzio dei colonnelli, è stato dato il la alla fusione (annessione?) con i cuginetti italoforzuti? Ormai degli Ideali avevamo (leggi aveva) già svenduto tutto, l’ultimo passo è stato solo una formalità, se vogliamo neanche troppo dolorosa. La politica e la società sono andate avanti, o indietro a seconda dei punti di vista, e il nostro integralismo suscita solo imbarazzo nelle medie e alte sfere degli exAN ormai pdl. Come vedi non ci sono più fortini sui quale issare bandiere, quale poi? Nè più isole nel Pacifico per noi vecchi giapponesi…
In effetti, ormai, le isole del pacifico sono tutte quante saturate dagli ex rivoluzionari della destra italiana e dai loro catamarani… tempi duri per i Giapponesi!
ciao faber! io sono un ragazzo che da un anno milita in AG e sto iniziando a conoscere l’ambiente! Ho conosciuto tanti ragazzi che come me militano in AG e posso dirti che gli ideali ci sono ancora! Molti si sono accentrati e democraticizzati, ma c’è ancora chi rispetta l’dientità e le radici storiche del movimento. Spero che un giorno si riuscirà, tutti insieme, a sradicare la politica del servilismo, della corruzione e dei soldi, e a creare un partito che non abbia paura della sua storia!
Un’idea è al tramonto quando non trova più nessuno capace di difenderla anche al prezzo della vita… B.M.
E’ la prima volta che entro in questo sito. Mi sembra di aver incontrato degli amici con cui condividere quello che di sano c’è in un sistema politico marcio. Ma vorrei parlare di noi. FINI E’ UN TRADITORE! HA TRADITO UOMINI (Mussolini, Almirante, Berlusconi) E IDEALI (Fascismo, Destra sociale, Popolo delle Libertà) PER IL SUO TORNACONTO PERSONALE! Forse è questo il vero tema che dovremmo sviluppare e divulgare. Io sono pronto al confronto anche con i suoi Generali (quelli che gli sono rimasti), perchè anche loro hanno qualcosa da spiegare a noi che li abbiamo seguiti per tanti anni. Anche loro devono ricordarsi che abbiamo nelle mani una potente e democratica arma: IL VOTO. Se non ci convincono torneranno tutti al loro mestiere (a proposito, il caro Gianfranco oltre che mangiapane a tradimento cos’altro saprebbe fare?)