Ci sono un politico smemorato, una giornalista trinariciuta ed un giovane militante… Ma non è una barzelletta e non fa ridere. Anzi, il politico (Gianni Alemanno) e la giornalista (Lucia Annunziata) mi fanno anche tanta tristezza… L’uno perché, pur di scrollarsi di dosso il suo recente passato politico, arriva addirittura a rimproverare il giovane militante, nonché suo figlio di 17 anni, di aver posato in foto, durante una vacanza, facendo il saluto romano, immemore di averlo esibito per tutta la sua militanza, accompagnato da croce celtica al collo e da saluto legionario coi camerati più fidati. L’altra perché, pur di attaccare un nemico politico, non ha esitato a pubblicare il viso di un minorenne sull’home page del suo giornale on line, come se avesse commesso chissà quale reato, in barba alla deontologia professionale. In tutta questa penosa vicenda, l’unico ad uscire vincente è proprio lui, il giovane Manfredi. Con il suo spirito militante, la sua voglia di affermare le proprie idee ed il suo ‘menefreghismo’ per la ‘caccia al fascio’, anacronisticamente perpetuata a 67 anni dalla fine della guerra…