Qualsiasi guerra comporta devastazioni, morti e orrori, causati da gesti vili e disumani.
Il 20 ottobre 1944 è per l’Italia una giornata tragica, buia e insanabile: gli americani bombardarono, con 37 tonnellate di esplosivo, l’abitato di Gorla (quartiere di Milano), zona priva di interesse militare, compresa una scuola elementare, mentre alunni e maestre scendevano nel rifugio antiaereo.
Una strage: tra le 614 vittime ci furono 184 bambini, tra i 6 e gli 11 anni, e 25 tra insegnanti, direttrice e personale scolastico.
Alcuni misfatti delle guerre, a prescindere da quale sia la mano insanguinata, devono essere una memoria per l’Italia intera. Un orrore che deve essere da monito perché certe tragedie non accadano più.
Dove sorgeva la scuola si trova il monumento “Piccoli Martiri di Gorla”, il luogo ideale per ricordare ufficialmente (Istituzioni e Scuola, in primis) questa terribile strage, finora sconosciuta a troppi. Un’ottima opportunità e uno stimolo per riflettere su tutti gli orrori delle guerre, che spesso colpiscono vigliaccamente soprattutto la popolazione civile.
Senza alcun imbarazzo dovuto all’alleato di allora e di oggi, sovente protagonista, durante la Seconda guerra mondiale, di bombardamenti indiscriminati sulla popolazione italiana.