«Nel 1976, all’interno di un circolo che si chiamava “Alternativa Nazionale” (senza confusioni di sigle!!!), Carlo suonava la chitarra e scriveva ballate per un piccolo cabaret di destra che il FUAN (l’organizzazione universitaria missina) organizzava presso la sede degli Arditi a Milano. Poi una sera ha provato a cantare queste canzoni in pubblico a Torino. Fu un successo… e da lì nacquero gli Amici del Vento.» Così Guido Giraudo, giornalista, scrittore, storico militante della destra, ma in questo caso sopratutto amico e camerata di Carlo Venturino, leader di uno dei gruppi più famosi e prolifici della musica alternativa, scomparso nel 1983 in un incidente di moto. Per ricordarlo, Giraudo da anni organizza il Concerto per Carlo, che lunedì 16 dicembre, a Milano, collezionerà la quarta edizione.

Al Concerto ci sarà una comunità politica che ritrova l’unita più con le canzoni che con le insegne partitiche…
«Sì, infatti, per la prima volta in 30 anni, tra le 1000 persone presenti non c’è neppure un deputato o un consigliere regionale e forse nemmeno nessuno che aspira a diventarlo. Non ci sono gruppi di partito o di movimento (anche se ognuno ha le sue appartenenze e identità) ma tutti vengono a titolo personale solo per ascoltare quelle canzoni e rendere omaggio a 30 anni di un movimento musicale sempre in evoluzione.»

I primi cantanti di musica alternativa sono ormai attempati, come alcuni professionisti dell’antifascismo che rincorrono il concerto per boicottarlo…
«Per la prima volta quest’anno (ed è il quarto concerto che facciamo in memoria di Carlo) abbiamo avuto l’attenzione di un triste figuro, reduce di sé stesso, che vive producendo dossier ‘antifà’ (il grave è che c’è chi lo paga per questo, anche pubbliche amministrazioni come Brescia e Milano). È riuscito a farci revocare il Teatro Manzoni già affittato (ma qui entra anche la viltà del suo direttore), ma noi siamo andati avanti tranquilli. Anzi, ci abbiamo guadagnato perché abbiamo trovato una sala più grande e più comoda.»

Il Concerto ha un sottotitolo: “Lanciando sempre il cuore oltre le stelle”.
«E’ una frase della canzone dedicata a Carlo da suo fratello Marco, che ben rappresenta lo spirito nostro e – penso – di tutti quelli che parteciperanno al concerto, artisti e pubblico. “Abbiam vissuto come nel fango di una trincea / facendo della vita una cosa vera / provandoci le idee sulla pelle / lanciando sempre il cuore oltre le stelle”.»

Ho sempre auspicato un arrangiamento più attuale delle vecchie canzoni di musica alternativa, così da renderle appetibili anche all’orecchio del pubblico non politicizzato. Sarà mai possibile?
«E’ esattamente quello che proveremo il 16. I gruppo chiamati a interpretare le canzoni degli Amici del Vento sono ben 14 e tra essi anche band pop, rock e persino hard rock… sarà molto interessante vedere come avranno arrangiato e come interpreteranno queste nostre “vecchie” canzoni.»

Spesso i politici di destra (con le debite eccezioni, in primis il rimpianto Marzio Tremaglia) sono stati accusati di disinteressarsi della cultura, nella migliore delle ipotesi, ostacolandone lo sviluppo e la diffusione. Si può dire altrettanto anche per la musica e cosa avrebbero potuto fare?
«Tutto si poteva fare… Negli anni abbiamo avuto centinaia di opportunità. Quando è nata la scuola di Mogol ci voleva poco a finanziare qualche borsa di studio per i nostri artisti. Quando Gian Marco Mazzi (ex missino, ex aennino) è diventato il responsabile del Festival di Sanremo ci voleva poco a perorare la presenza tra i giovani di qualche nostro gruppo. Quando Cattaneo (ex missino, ex aennino) è diventato presidente della Rai ci voleva poco a dedicare qualche servizio ai nostri concerti. Senza parlare, ovviamente, di Mediaset. Poi abbiamo avuto fior di ministri nati e cresciuti a ‘pane e Amici del Vento’ che non hanno mai più acquistato neppure un cd… non dico pagato un concerto, sponsorizzato un gruppo… finanziato l’attività culturale della Lorien… No, neppure acquistato un cd !!!»

Recentemente è scomparso un nome importante della musica alternativa, Michele Di Fiò…
«Quest’anno sono stati molti i lutti: prima il tragico suicidio di Roberto Scocco, poi la morte di Caio, storica voce Oi, infine la scomparsa di Michele, il primo che avesse tentato in tutti i modi di far uscire la nostra musica dalla autoreferenzialità, con produzioni professionali, creando etichette discografiche, un giornale, una distribuzione alternativa… Poi si è arreso anche lui.»

Al Concerto non solo musica, ma anche solidarietà…
«E’ un’iniziativa della onlus Bran-Co (Branca Comunitaria) che consentirà di dare un aiuto concreto alla coraggiosa iniziativa dell’asilo italiano a Zara, che, dopo oltre 65 anni, riporta un briciolo della cultura e e della lingua italiana in quelle terre che furono da sempre di Roma, di Venezia e, poi, tricolori… Chi vuole potrà portare materiale o contribuire economicamente… ma vogliamo far sentire a quei bambini e alle loro famiglie che una parte della loro vera Patria, l’Italia (quella che solo noi rappresentiamo, non quella che dimentica anche i suoi soldati in India e i suoi ragazzi nelle carceri polacche) non li abbandona.»

Qual è lo stato di salute dell’associazione Lorien, che si occupa del’archivio storico della musica alternativa?
«Se dovessimo giudicare dall’organizzazione di questo concerto direi “ottimo”. In realtà è in corso un passaggio generazionale e tecnico. L’archivio su web è fermo da anni, il lavoro di raccolta e catalogazione è proseguito solo grazie a Claudio Volante. Ora sta nascendo – spero – un nuovo gruppo di giovani che si sta occupando di ricostruire anche la parte informatica. Speriamo che l’anno prossimo porti al ricambio ai vertici e alla rinascita del sito.»

(Esclusiva “Spigoli”)

 

Un pensiero su “Una Comunità in musica per Carlo Venturino (<i>intervista con Guido Giraudo</i>)”

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