Il 26 dicembre di 66 anni fa nacque un Movimento che rappresentò il punto d’incontro dell’azione di alcuni gruppi politici e di alcune riviste. Sin dalla prima riunione, venne fissata la linea politica in “Dieci punti programmatici”: in politica estera rivendicava l’unità, l’integrità, l’indipendenza nazionale, auspicando però la nascita di una unione europea su basi di parità e giustizia; in politica interna si chiedeva il ristabilimento dell’autorità dello Stato, la soppressione della legislazione eccezionale, il referendum nei riguardi della Costituzione e del Trattato di pace; sul piano economico-sociale si riconosceva la proprietà individuale, si affermava la giuridicità dei sindacati e si auspicava la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’azienda.
Come simbolo del partito, Giorgio Almirante propose l’adozione della Fiamma tricolore, che per oltre 60 anni ha svettato tra i protagonisti della politica italiana. Recentemente, la Fiamma è stata prima ridimensionata, a Fiuggi, poi completamente spenta, a Palazzo Grazioli, ad opera di un vertice onnipotente che ha sempre deciso per tutti, distruggendo e disperdendo, sistematicamente ed artatamente, una comunità politica, che fino a quel momento aveva resistito a qualsiasi intemperie. Con l’unico solo obiettivo di archiviare un passato ingombrante per alcune aspirazioni di carriera personale, fottendosene di idee, storia e valori. In troppi sono rimasti a guardare, silenziosi ed ossequiosi, abili solo a ritagliarsi il proprio tornaconto personale, presente o futuro. Con pregi e difetti, errori ed intuizioni, dubbi e certezze, un Movimento che ha testimoniato di una generazione che non si era arresa, lasciando un’indelebile traccia di battaglie ideali, politiche e sociali. Dopo di loro, tante altre generazioni hanno tenuto accesa con orgoglio la Fiamma tricolore, dispensando impegno e sacrifici. Per ognuno dei piccoli o grandi protagonisti di questa storia, un anniversario che merita di esser ricordato…
L’ho scritto più volte, denunciato più volte negli ultimi congressi: una cupola guidata dal capriolatore, ha fatto e disfatto tutto in questi ultimi 18 anni, nonostante la fiducia del popolo che solo nel 1996 ha tributato alla fiamma il 17% dei voti, neanche il PSI era riuscito a superare il15%. Ma aggiungo che anche la base militante e non, non ha mai reagito come sarebbe stato giusto, esempio eclatante il sostanziale menefreghismo in occasione dello scandalo dell’appartamento di Montecarlo, …ma ora ci sarà una vera “tabula rasa”, poi, forse, si ripartirà…. forse…
Credo profondamente a quei punti e sento oggi quella tensione spirituale che ha accumunato i nostri vecchi. Dobbiamo ripartire alla faccia dei capriolatori e traditori vari
Grazie, è molto bello ricordare. Sarebbe ancor più bello vivere il presente ed il futuro con quella fiamma che arde nel cuore. Chissà se… ma lasciamo stare. Discorsi troppo lunghi, sogni forse irrealizzabili.
La fiamma non è un ricordo, arde ancora e oggi più che mai dobbiamo difendere quei principi e quei valori. Sopra il mio letto c’è la Fiamma io non l’ho mai spenta!
Dal vecchio Msi di Almirante a La Destra di Storace. Non vedo altre alternative concrete e plausibili
Il mio cuore, i miei ideali, la mia filosofia di vita e la mia concretezza sono sempre lì.
Come sempre dimostri i Ventanni che ogni buon Camerata sa conservare oltre il tempo. Io, a venti anni, mi trovavo a Fiuggi, e do la colpa di tanto decadimento a coloro che ha nno il cuore pieno di quell’ Ideale quando sono in privati discorsi e, in pubblico hanno scelto di seguire chi definiva il Fascismo “Male Assoluto”!
Costoro hanno seguito il salotto buono, come si fece l’ 8 settembre: anzi, allora potevi temere la morte, nel ’95 rinnegavi con eleganza… se tutti costoro avessero detto “no!” a Fini, ora non staremo a parlare di Fiamma al passato, ma saremmo l’ unico Movimento a non aver dovuto cambiare immagine. Così al funerale del Grande Rauti, quanti di coloro che insultavano Fini lo seguirono a suo tempo, tacciando Rauti, appunto, di nostalgismo?!
Scusa lo sfogo, ma chi ha seguito AN non può parlare di buona fede; avevo venti anni e lo capivo che si trattava di abiura, buona fede un corno!!!
Viva il Movimento Sociale Italiano.
Purtroppo quella Fiaccola Ideale che tanto avevano ed avevamo combattuto per non farla spegnere qualcuno è riuscito nell’intento…. dove non arrivarono le persecuzioni…. le intimidazioni arrivò l’ignavia e l’arrivismo personale…. ma ai nostri Padri garantiamo che quella fiaccola dentro di noi non sè mai spenta e riscalda il nostro cuore e la nostra mente…… perchè come ci disse il SEGRETARIO “Pensa come se non dovessi morire mai…. vivi come se dovessi morire domani…” (Evola)
La vecchia Fiamma arde sempre nei nostri cuori e nei nostri ideali. Traditori a parte… Nobis!!!
Giorgio Almirante: “Non rinnegare Non restaurare”
http://www.youtube.com/watch?v=sJj19iS1S64
Ora, rispetto chi ha creduto ai propri ideali, chiaro. Però rilevo che: 1) Piero Buscaroli, “Dalla parte dei vinti”, critica sia Almirante sia la classe dirigente del Msi (quindi, comportamenti alla Fini si incisterebbero in un brodo di coltura già predisposto) 2) Antonio Pennacchi, ne “Il fasciocomunista”, critica Almirante per aver mandato il servizio d’ordine missino contro il Fronte della Gioventù (valle Giulia). Il ’68 di destra mancato, per dirla con Veneziani